A.R.C.A. UN POMERIGGIO CON IL TEATRO DI FIGURA A GRUGLIASCO
Azione Rigenerante Collettiva Animata vissuta dalla nostra Laura Bevione
La pioggia – involontariamente ma fatalmente invocata con la scelta del diluvio universale quale fil rouge del progetto – non ha scoraggiato le compagnie di teatro di figura piemontesi che, per sabato 24 settembre, avevano escogitato un pomeriggio di festa e riflessione informale - ma non superficiale – negli ameni spazi del Parco Culturale Le Serre di Grugliasco, alle porte di Torino.
A.R.C.A. Azione Rigenerante Collettiva Animata
Silvano
Antonelli, Giusy Barbagiovanni, Maria Barbagiovanni, Raffaello
Basiglio, Gimmi Basilotta, Isacco Basilotta, Silvia Battaglio, Marina
Berro, Giuseppe Cardascio, Armando Casaroli, Alfonso Cipolla, Josephine
Ciufalo, Luisa Cordima, Gianluca Di Matteo, Chiara Falcone, Augusto
Grilli, Marco Gobetti, Daniele Lupi, Carlo Mascherpa, Marco Melia,
Claudio Montagna, Bruno Eliseo Niemen, Damiano Privitera, Valeria Sacco,
Salvatore Varvaro, Simone Zaccone;
Associazione
“Peppino Sarina”, Giusy e Maria Barbagiovanni, Compagnia Gianluca Di
Matteo, Controluce Teatro d’Ombre, Famiglia d’Arte Lupi, Famiglia d’Arte
Niemen, Festival Immagini dell’Interno, Festival Incanti, Il Dottor
Bostik, Il Melarancio, Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro
Popolare, In Volo, La Bottega Teatrale, La Terra Galleggiante, La
Vecchia Soffitta, Lo stagno di Goethe, Marionette Grilli, Museo dei
Burattini di Monale, Museo Gianduja, Claudio Montagna, Paradigmatica
(Centri diurni Capolavoro e Barattolo), Riserva Canini,
Stilema-UnoTeatro, Zerogrammi.
www.unimaitalia.it
Azione Rigenerante Collettiva Animata vissuta dalla nostra Laura Bevione
La pioggia – involontariamente ma fatalmente invocata con la scelta del diluvio universale quale fil rouge del progetto – non ha scoraggiato le compagnie di teatro di figura piemontesi che, per sabato 24 settembre, avevano escogitato un pomeriggio di festa e riflessione informale - ma non superficiale – negli ameni spazi del Parco Culturale Le Serre di Grugliasco, alle porte di Torino.
In poche ore, gli artisti – tutti iscritti alla sezione italiana dell’UNIMA (Union Internationale de la Marionette) – Guidati da Alfonso Cipolla- si sono ingegnati e hanno ripensato per un palcoscenico assai ristretto l’azione che avevano programmata. Sono così stati trasformati in palcoscenico le sale – nella maggior parte dei casi condivise da due compagnie - dei tre piani dell’Istituto per i Beni Marionettistici, situato poco dopo l’ingresso del succitato parco.
Suddiviso in tre gruppi, il pubblico si è così ordinatamente disposto a intraprendere una sorta di visita guidata alle realizzazioni ideate dai tanti soggetti coinvolti: piccole performance, installazioni, racconti di esperienze e di scelte lavorative che sono anche sviluppo coerente di una vocazione. Preziose e antiche marionette e burattini costruiti con materiale di riciclo, una splendida macchina-fiaba di Luigi Nervo e una morbida pecora, favolistiche Wunderkammer e modernissimi video, un albero da piantare insieme e una nuova creatura di cui attendere pazienti la nascita.
Linguaggi e “oggetti di scena” – ma in realtà marionette e burattini sono molto di più, coprotagonisti tutt’altro che passivi e obbedienti – variegati e inventivi, testimonianza
dell’immutata vitalità del teatro di figura, non anacronistico monumento di un’arte del passato bensì fertile repertorio di immaginari indiscutibilmente contemporanei.
Famiglie di marionettisti che proseguono con testardo orgoglio la tradizione di famiglia, arricchendola con le peculiarità di ogni nuova generazione – Grilli, Lupi, Niemen - ma anche giovani artisti che decidono di preservare e rinnovare un patrimonio a rischio oblio – Silvia Battaglio e l’Associazione Peppino Sarina. Artiste poliedriche come Valeria Sacco e Chiara Falcone, che sanno unire burattini e poesia in performance che incantano e regalano fertili riflessioni. Veterani della scena come Silvano Antonelli e Claudio Montagna, ognora pronti a mettersi in gioco, che sia manovrando una macchina-fiaba dedicata a Cappuccetto Rosso ovvero recitando un’antica lauda che diventa attualissimo compianto sui mali del nostro mondo. Devoti dell’arte sbarazzina e pungente dei burattini, come La Vecchia Soffitta con il suo immarcescibile teatrino e Josephine e Simone con i loro burattini che raccontano le storie raccolte fra i negletti della società.
Quelli citati sono solo alcuni dei protagonisti di un pomeriggio denso di emozioni e divertimento, pensiero e conforto: la costruzione collettiva di un’arca di atteggiamenti, azioni, oggetti da salvare dalla deriva individualistica e materialistica dell’umanità post-pandemia. Ecco, allora, che nel “finalissimo” – arriva dopo due “quasi finali” – ciascun spettatore è invitato a entrare nello chalet – costruzione in legno posta di fronte all’Istituto – dove re-incontra tutti gli artisti protagonisti, pronti a sussurrargli dolcemente all’orecchio ciò che essi vorrebbero salvare: il sogno, l’attesa, le storie, i semi, lo spago… Un ultimo, preziosissimo dono da portare con sé e da meditare allorché il grigiore della vita sembra sopraffarci…
LAURA BEVIONE
A.R.C.A. Azione Rigenerante Collettiva Animata
Un pomeriggio di concreta utopia teatrale di e con:
ovvero le compagnie, gli artisti e gli enti seguenti:
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