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recensioni
IL REPORT DI "PALLA AL CENTRO"A PESCARA
Mario Bianchi ci parla dei primi tre giorni della vetrina del teatro ragazzi del centro

Dall’1 al 4 luglio a Pescara si è tenuta la decima edizione diPalla al Centro, la vetrina delle produzioni teatrali per ragazzi e giovani del centro Italia.

La manifestazione, che ogni anno cambia luogo, è stata realizzata quest'anno nella città dannunziana dalla compagnia abruzzese Florian Metateatro in quattro giornate molto intense che hanno visto la rappresentazione di ben 19 spettacoli ubicati in diversi luoghi della città , quali il teatro d’Annunzio, l’auditorium Flaiano, il teatro Comunale di Città Sant’Angelo e la piazza del Teatro, lo Spazio Matta, l’Aurum Archivio di stato e Palco centrale.La manifestazione ha visto la collaborazione di diversi enti come Aurum, Museo delle Genti d’Abruzzo, Espace promozione culturale, Ued Università Europea del Design, La Feltrinelli, Il Centro e con il sostegno del Comune di Pescara, Comune di Città Sant’Angelo, Regione Abruzzo, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Fondazione Pescara Abruzzo.Durante “Palla a centro” si è tenuta anche un iniziativa che ci riguarda molto da vicino: Tutti in campo. Infatti 22 bambini della fascia tra gli 11 e i 14 anni, hanno creato un osservatorio critico e grazie ad un pulmino durante i giorni 2,3 e 4 luglio Hanno assistito a due spettacoli ogni mattina in vari luoghi della città, per raccontarli in articoli che saranno pubblicati più tardi proprio su Eolo accanto alle nostre abituali recensioni.

La nostra permanenza nei primi tre giorni della vetrina ci ha permesso di conoscere nuove compagnie e nello stesso tempo spettacoli e formazioni di comprovata originalità e bravura.Abbiamo rivisto tra gli altri l'ottimo risultato di Outdella giovane compagnia Unterwasser, vero e proprio gioiello di teatro di figura, l' antico cavallo di battaglia di Fontemaggiore Il tenace soldatino di piombo ambientato nella fucina di Babbo Natale scritto e ideato dal duo Allegri-Bercini di Ca' Luogo d'arte e il promettente studio di Art NiveauDallaltra parte del mondo di cui avevamo molto apprezzato il precedente lavoro dedicato alla fiaba de “ L'uccello di fuoco” .

Ma cerchiamo di considerare nel dettaglio la maggior parte degli altri spettacoli.

Potrebbero in qualche modo essere appaiati i risultati di due spettacoli visti a Pescara Le avventure di Pinocchiodi Argot Produzioni e “Lo strano caso di Jekyll e Hydedi Terra teatro, ambedue gli spettacoli propongono in modo propositivo dal punto di vista teatrale i due testi da cui sono tratti. Il primo, diretto dal giovane promettente Tiziano Panici, attraverso un gioco teatrale del teatro nel teatro, ben condotto anche dal punto di vista visivo, il secondo con l'utilizzo della buona caratterizzazione dei personaggi da parte tutti e tre gli attori coinvolti Cristina Cartone,Marco Massarotti e Ottaviano Taddei (con l'aggiunta di interessanti immagini in movimento) che ci immettono in modo semplice e suggestivo nel contesto in cui la vicenda si snoda, facendolo sembrare quasi uno sceneggiato televisivo. Peccato che la drammaturgia segua pedissequamente tutti, ma proprio tutti i passaggi delle storie proposte, rendendo alla fine i due spettacoli alquanto monotoni, senza, paradossalmente, una vera e continua invenzione teatrale.

La stessa cosa accade per altri versi in Peter Pandi Zeta Teatro, gruppo proveniente da L’Aquila, che purtroppo, dopo un buon inizio, ben condotto dal regista Manuele Morgese, con la presentazione dei personaggi e dell'ambiente dove si svolge la famosa storia di Barrie, si perde drammaturgicamente per strada in troppo numerosi rivoli, non supportati poi dall' evidente immaturità dei giovani attori che, pur con generosità, si sono gettati nella difficile impresa.

Dopo le precedenti belle frequentazioni operistiche consumate dal Teatro linguaggi di Fano, il duo Bartolucci - Fabiani in La gazza ladra, un ladro allopera( il titolo allude al fatto che il nostro Giochino utilizzava brani delle sue opere trasportandoli da una creazione all'altra) torna sul corregionale Rossini per condurre un raffinato gioco musicale con al centro una simpaticissima gazza, protagonista di una delle opere del genio di Pesaro, che si intrufola in alcune delle sue più celebri opere che vengono proposte al pubblico di bambini attraverso le arie e le situazioni più famose.Si vede che lo spettacolo non è ancora ben tornito, con alcuni gangli di connessione tra i vari momenti da riconsiderare per una maggiore comprensione del tutto, ma si intravvede che lo spettacolo può degnamente porsi nel percorso originalissimo che la compagnia sta portando avanti, anche per la straordinaria presenza di Sandro Fabiani, gazza dalla scoppiettante mobilità e simpatia.

Molti anche gli spettacoli proposti a “Palla al Centro” per essere condotti in strada da“I Paint” di Matteo Pallotto a “Naufraghi per scelta” dei Los Filonautas che reinventano una nave muovendosi coraggiosamente su un filo , all' acrobatica aerea di “Magic Box” degli anconetani Revolè , sino all'omaggio a Rodari proposto da Mario Fracassi in “Tante storie per giocare” con la simpatica presenza teatrale di Francesco Sportelli e Alessia Tabacco, performance da proporre anche direttamente nelle scuole per far conoscere l'indimenticabile autore della “Grammatica della fantasia”

I Circondati ovverossia Luciano Menotta e Diego Carletti di cui avevamo molto apprezzato in tutt'altro contesto il precedente “ Diapason” anche ne “ La linea rossa”, seppure in modi diversi, creano allo stesso modo un surreale gioco teatrale dove ogni logica e prospettiva viene continuamente cambiata. Ne viene fuori uno spettacolo senza parole che in modo astratto gioca sul concetto del cambiamento di senso. I due personaggi dello spettacolo vengono divisi da una linea rossa che taglia inequivocabilmente lo spazio scenico in due parti uguali e confinanti tra loro. Un limite che diviene una nuova regola su cui gioca gran parte dello spettacolo.Al centro dello spettacolo anche se in modo meno esplicito vi sono come nella creazione precedente due clown che si interfacciano tra loro attraverso dei piccoli elementi che di volta in volta assumono diversi significati, la stessa cosa avviene con le situazioni che in un gioco di posizioni piano piano cambiano, scombinando il tutto. Spettacolo coraggioso, ancora molto da registrare, a nostro avviso non per ragazzi, ma che dimostra la volontà dei nostri”Circondati” di intraprendere nuove strade certo più impervie.


Gabriele Ciaccia del Teatro dei Colori di Avezzano ha proposto una convincente e commossa narrazione, tratta da “Il Segreto di Luca” di Ignazio Silone, scritto nel 1956 dall'autore abruzzese.L'attore si muove in una scenografia scarna ed essenziale, narrando di un omicidio che sconvolge un’intera comunità, quella di Cisterna dei Marsi, il paese di poche anime in cui si consuma il destino di Luca Sabatini, colpevole di aver amato una donna che “apparteneva” a qualcuno più importante di lui e che ora dopo aver scontato la sua pena torna in paese. Il narrare di Ciaccia si svolge come una vera e propria indagine giudiziaria a cui partecipano molti personaggi che l'attore interpreta con misurata intensità e che piano piano rompono l'omertà di tutta una comunità che per troppo tempo ha taciuto, collegata anche ad una politica che invece di chiedere a gran voce la verità non faceva altro che tentare di nasconderla.Piano Piano il segreto di Luca verrà svelato agli spettatori senza per altro sapere il nome dell'assassino, ma ciò non importa, ciò che importa è l'analisi che Silone per bocca di Ciaccia fa di un territorio per troppo tempo legato a modi ed usi, speriamo scomparsi.


Marco Renzi di Teatri Comunicanti con la regia di Paolo De Santi mette in scena uno dei più fortunati e sopravvalutati bestsellers letterari per ragazzi della seconda metà del secolo scorso “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach e lo fa con i suoi attori di fiducia Oberdan Cesanelli e Stefano Leva con la regia di Paolo De Santis.L'eroe della storia è un giovane gabbiano che invece di mangiare e dormire, aspettare ogni mattina l’uscita delle barche, azzannarsi con i compagni per un misero pesce, vuole cercare e conoscere nuove possibilità, tentando tutte le opportunità che il suo volo potrebbe concedergli.Ed è per questo essere fuori dalla norma che viene cacciato dal branco ma Jonathan ovviamente non si darà per vinto e addirittura troverà altri compagni che vorranno seguire la sua inesausta volontà di conoscenza.Su una scena coperta da un mare di giornali che di volta in volta diventano pesci, uccelli, scogli, si pone una scala dai mille colori fosforescenti che anche qui diventa barca ma anche e soprattutto macchina del volo da dove Jonathan scruta tutte le proprie possibilità. Oberdan Cesanelli e Stefano Leva, tra racconto ed interpretazione dei personaggi che costellano la vicenda, attraverso l'invenzione di due biciclette che rappresentano in modo convincente il volo, propongono in modo semplice ed accattivante ai ragazzi una storia che parla di avventura e di ardimento.

I due esiti teatrali più convincenti visti nei primi tre giorni del Festival a nostro avviso sono stati:Doralinda e le Muse Ovinedei padroni di casa di Florian Metateatro eZac_colpito al cuoreuna coproduzione che vede insieme il teatro Pirata, Laborincolo e Pane e Denti.


Doralinda e le muse ovine nella narrazione condotta con maestria ed intensità da Flavia Valoppi, in uno spazio scenico reinventato in modo creativo, dove un grande arcolaio diventa all'occorrenza mostro, prigione, spalto e altro ancora,viene narrata la storia di una ragazza che compie un viaggio alla ricerca di una pecora del tutto speciale, di una lana del tutto speciale, un viaggio che nello spettacolo diventa nel contempo un itinerario molto personale alla ricerca della conoscenza e della bellezza.Tratto da un racconto di Dario Oggiano, su regia di Isabella Micati e Alessio Tessitore, questa bella creazione mira a parlare della terra di Abruzzo e delle sue potenzialità, a volte poco conosciute, ma soprattutto non del tutto valorizzate.Il viaggio di Doralinda infatti parte da luoghi reali come Taranta, da cui la ragazza parte per arrivare a Campo Imperatore, attraverso luoghi contrassegnati veramente sulla scena, dove ancora oggi vengono confezionate le bellissime stoffe, trapuntate dai caratteristici disegni che contraddistinguono questi magnifici prodotti abruzzesi e che lo spettacolo rende unici e magici.


Zac è un costruttore di storie, vive nella sua grande, particolarissima biblioteca, dove ad ogni uovo verde che esce dal gallo delle storie, corrisponde un nuovo racconto da scrivere.Così ogni giorno il nostro Zac è costretto a inventare nuove storie piene di draghi e cavalieri. Perchè lui nello scrivere storie di avventure è veramente un maestro. Un giorno la sua routine quotidiana è interrotta però da una incombenza assai dolorosa : deve scrivere una storia d'amore, rossa come l'uovo che gli è stato recapitato. Ma come fa a scriverla se lui l'amore non l'ha mai provato ? E' per questo, che quasi per ripicca, scrive una storia strampalata, la storia di due grandi conigli che si devono sposare e che vengono mangiati da una volpe. Ma ovviamente una storia così senza senso gli viene respinta ripetutamente dal suo misterioso committente. Zac, alfine, spossato, si addormenta ma ecco che il famoso Omino della sabbia, quello che governa i nostri sogni, gli viene in aiuto e così i protagonisti della storia si fanno vivi e reali. Sono Ritornello e Soledad, due conigli che si amano e si vogliono sposare. Mancano però altri personaggi per coronare la loro storia d'amore, il testimone, il musicante e il prete. E se fosse Zac ad interpretarli? Ma la volpe è sempre in agguato, e la commedia potrebbe trasformarsi in tragedia. Ma forse la volpe non è poi così cattiva …...Ed ecco che piano piano piano, suo malgrado, il cuore di Zac si fa più caldo, finchè attraverso la storia che l'omino dei sogni gli ha posto davanti, anche lui imparerà che è l'amore che può cambiare la vita dei conigli, delle volpi, e anche degli uomini ed è così che anche lui, ora, al suo risveglio, potrà scrivere bellissime storie d'amore che riempiranno la sua biblioteca.Enrico de Meo e Marco Lucci con la complicità registica e creativa di Simone Guerro, tra teatro d'attore e di figura, imbastiscono un piacevolissimo, stralunato apologo sull'amore di straordinaria freschezza che, come a Zac, scalda il cuore dello spettatore, trasportandolo in un mondo onirico composto da conigli e volpi che attraverso la maestria di Marco Lucci sembrano veri. Enrico De Meo, da parte sua, da vero e consumato attore, come accade nello spettacolo, cambia il suo modo di stare in scena, convertendosi anche lui al teatro di figura, assecondando in modo naturale e plausibile tutte le implicazioni della vicenda.

Non possiamo infine passare sotto silenzio l'imbarazzante risultato di Un regalo per Melo” – coproduzione di Compagnia dei Folli/Lab. Minimo Teatro di Ascoli Piceno.Anche per questo spettacolo ripeteremo le parole che abbiamo scritto in un'altra occasione: Realizzare spettacoli per l'infanzia non è solo un mestiere, è una vocazione, non tutti possono permettersi di farlo. Non basta bamboleggiare per sembrare più piccoli, in modo che i bambini rappresentati paiano deficienti, non basta fare la cacca, la pipì e persino vomitare sul palco, non basta fare la morale utilizzando il video con improbabili stelline che luccicano facendo vocine. Il mondo che accoglie il teatro ragazzi, pur nelle sue fragilità e che pazientemente è stato costruito in oltre quarant'anni di lavoro, vasto e appetibile anche come mercato, merita rispetto. Ognuno ha i suoi ambiti, la commedia dell'Arte, la ricerca, il teatro di strada, la filodrammatica, faccia quello con passione e professionalità e, se vuole avvicinarsi allo spettatore bambino, lo faccia pure ma con discrezione, comprendendone sino in fondo le esigenze e educandolo soprattutto alla bellezza e, con competenza e leggerezza, senza mai banalizzare nulla, alla comprensione delle varie sfaccettature del mondo in cui viviamo.

L'ultimo giorno la vetrina ha proposto anche "Greta la matta" spettacolo menzione speciale al Premio Scenario Infanzia della Compagnia "Occhi sul mondo" e " L' isola degli uomini " di Stefano Baffetti che ha riscontrato un grande favore tra gli spettatori e gli operatori presenti.