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Eolo
recensioni
FIGURE DI NOTTE A TORINO
Recensione di Eugenia Praloran

FIGURE DI NOTTE 2007
- LA NOTTE DEL TEATRO DI FIGURA 'DA SHAKESPEARE A BECKETT '


Sabato 12 maggio, in concomitanza con il Salone del Libro, presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino ha avuto luogo l'edizione 2007 di 'Figure di notte ', la notte bianca del teatro di figura 'da Shakespeare a Beckett ', dedicata al grande teatro di parola di tutti i tempi e alla sua trasposizione per immagini, oltre che nel teatro di figura tradizionale, nelle varie forme in cui puo' declinarsi la sperimentazione e la contaminazione dei generi fra mimo, circo, clownerie, arte del burattino e della marionetta, teatro d'ombre e teatro d'oggetti.
A partire dalle 21.00 e fino a notte inoltrata nei vari spazi della Casa del Teatro e negli spazi esterni adiacenti si sono alternate messe in scena tradizionali a forme piu' sperimentali di contaminazione fra i generi, avendo come filo conduttore i temi scelti nell'ambito dei grandi classici del teatro.
La serata e' iniziata con la presentazione della raccolta di saggi 'Beckett & Puppet. Studi e scene tra Samuel Beckett ed il teatro di figura ' a cura di Fernando Marchiori. Frutto di un progetto del CTA, Centro Teatro di Animazione e di Figure, pubblicato per i tipi di Titivillus, l'opera raggruppa scritti di Ana Alvarado, Roberto Canziani, Alfonso Cipolla, Giulia Dall'Ongaro, Enrico Deotti, Gabriele Frasca, Edvard Majaron, Fernando Marchiori, John McCormick, Luca Scarlini, Alessando Serra, Marisa Sestito, Iris Smith Fischer, Daniel Veronese. E' arricchita da una suggestiva e sostanziosa documentazione iconografica e comprende un'agile bibliografia essenziale.
Nel Foyer, durante gli intervalli, la bravissima Laura Kibel , attualmente attiva a Roma, ha intrattenuto il pubblico con il suo 'Teatro dei Piedi ': ad ogni intervallo corrispondeva un atto unico musicale durante il quale l'artista estraeva a vista da una valigia a tempo di musica l'occorrente per trasformare testa, mani e piedi in cinque diversi personaggi, ognuno dei quali danzante su un tempo differente, come nelle ballate brechtiane di 'Ein kurzer Weill '; oppure si trasformava in una strampalata coppia toro/torero per interpretare a tempo di Paso Doble l'unica corrida approvata dal WWF; oppure ancora a tempo di Bolero di Ravel appariva lentamente una bella in attesa dello spasimante, e successivamente il baffuto spasimante fino al (castissimo) amplesso finale. Laura Kibbel ha elargito a tutti gli spettatori dai due anni in su divertimento e poesia con grande musicalita' a piene mani e piedi... indirizzandoci poi ogni volta verso il successivo spettacolo, al quale ci guidava il sassofonista Paolo Porta, per evitare che qualche spettatore distratto sbagliasse strada nel breve pellegrinaggio.
Nella Sala Grande la compagnia fiorentina Zachès di Samuele Mariotti, Luana Gramegna e Costanza Givone ha riproposto 'One reel ', gia' annoverato nel 2006 fra i vincitori del progetto 'Beckett & Puppet ': mimo, ombre, danza, citazioni da Buster Keaton e Laurel & Hardy, scenografie di sapore espressionista, e una grande marionetta sapientemente manovrata al rallentatore, sono gli elementi che hanno determinato il successo della creazione di questa giovane compagnia esordiente.
Quando un maestro dell'arte dei burattini incontra un grande del teatro d'oggetti tutto diventa possibile, anche un 'MacBeth all'improvviso ' interpretato, anzi per l'appunto imposto all'improvviso, da un Arlecchino ribelle, deciso a rivendicare la sua dignita' di interprete e a rivelare al pubblico le sopraffazioni subite dal burattinaio, che 'pretenderebbe di mettere in scena un inedito di Goldoni... ma non c'e' nessun inedito...e quanto alla scena poi... '. Nell'area esterna alla Casa il veneziano Gigio Brunello ha presentato il frutto della sua collaborazione con l'ungherese Gyula Molnar: un 'MacBeth all'improvviso ' in cui all'assoluta maestria di Gigio Brunello nella caratterizzazione vocale e dinamica dei suoi burattini si associa l'eccezionale talento di Gyula Molnar per le atmosfere rarefatte, profondamente teatrali, create dalla messa nello spazio di pochissimi oggetti ad alta valenza simbolica. Frequenti e interessanti i cambi di registro, fra il presunto inedito Goldoniano e la nota tragedia scespiriana, fra poesia e comicita', dal grottesco al tragico. E cosi', complice una corda di pianoforte, scopriamo, come in un indovinello zen, quale sia il suono di un pugnale che incombe... e, nella stessa occasione, una maschera non particolarmente ansiosa di recitare un faticoso ruolo tragico accettera' di interpretare MacDuff pur di poter avere 'Quella bella spada ' (tre volte piu' alta e pesante di lui...). Molto divertimento, e qualche brivido, perche' si tratta di vero teatro nel teatro, anzi in baracca; e l'orrore del MacBeth prima, del (grand)guignol poi, a tratti balena per davvero. Per non parlare di lady MacBeth...
Presso la Sala Grande della Casa del Teatro il trevigiano Paolo Papparotto ha presentato 'Per l'amore di Betia ' : una messa in scena tradizionale di un gradevolissimo canovaccio in cui attorno a una bella secchia nuova si azzuffano Pantalone, taccagno come sempre, la sua pimpante giovane moglie Bettina (Betia), e i vari ed eventuali pretendenti... La secchia non verra' rapita e il vecchio avaro non rimarra' solo. Vinceranno la gioventu' e la furbizia, con molte bastonate e un po' di tenerezza per i reumatismi del vecchione.
Presso la Sala Piccola della Casa del Teatro la Compagnia Il Dottor BostikUnoTeatro ha presentato B&B (Beckett & Bacon), interpretato da Dino Arru con le marionette del Dottor Bostik: all'interno di una scenografia che evoca una successione di gabbie si susseguono le tragiche peripezie degli infelici personaggi: non un briciolo di speranza, nel meccanismo a orologeria c'e' luogo e tempo solo per tormenti scanditi a tempo di metronomo. E il destino porta piccole lenti ed e' bravissimo a regolare gli ingranaggi.
Per chiudere la nottata, presso la Caffetteria della Casa (altro spazio da non sottovalutare!), una creazione pluripremiata di Oltreilponte Teatro. Gli attori e burattinai Beppe Rizzo, torinese, e Manfredi Siragusa, siciliano, insieme al clarinettista Alberto Rumiano e al fisarmonicista Marco Ambrosio, torinesi, hanno presentato 'Faust e la Mano Bianca ', emozionante e divertentissima parabola del Doktor Faustus, della bella e sfortunata Margherita, del demonio Mefisto, agile di fianchi e di mano, cui una Mano Bianca impedisce di passare i limiti... del secchio. Miracolosamente. E' vero teatro, vera musica, sostenuti da una solida drammaturgia e uno spassosissimo grammelot. E cosi', miracolosamente, in meno di un'ora ripercorriamo per davvero, a tempo di musica, la vicenda del Faust. Ripartiamo felici nella notte torinese, ulteriormente rallegrati da dolci e spumante, non prima di esserci resi conto che il grammelot del Faust e' contagioso... molti partono canticchiando... e gia' non vediamo l'ora che arrivi l'edizione 2008.
EUGENIA PRALORAN




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