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Eolo
recensioni
ARRIVANO DAL MARE
RECENSIONE DEL FESTIVAL DI CERVIA

Il burattinaio esce allo scoperto e ferma l’azione, annunciando che a causa del protrarsi della recita nella sera inoltrata l’ultimo atto della sua opera sarà cancellato e spostato a data da destinarsi.
E’ stato questo il momento topico della trentunesima edizione di “Arrivano dal mare”, il Festival di Teatro di Figura di Cervia, quest’anno anticipato ai primi di Maggio, incentrato soprattutto sulla vetrina delle migliori produzioni italiane scelte da un apposita commissione. Il burattinaio in questione è Romano Danielli ,maestro indiscusso dell’arte burattinesca che ha presentato nella città romagnola la straordinaria epopea di Cristoforo Colombo , spettcolo che ci ha trasportato indietro nel tempo nelle piccole e grandi piazze del nostro paese dove l’arte del teatro di animazione si consumava tra celebrazioni di vite illustri e racconti polari dalle trame inticate ed intriganti.
Una lezione di stile quella di Danielli ,qui aiutato dai fedeli amici del Pavaglione, che non ha eguali oggi in Italia per quella sua antica capacità di mescolare sapientemente personaggi aulici a figure popolari come Fagiolino , Sandrone, e Don Balanzone( la caratterizzazione di quest’ultimo come sempre uno dei vertici dell’arte di Danielli e della scena toutcourt ) in un intreccio teatrale di assoluta resa formale e perfezione di ritmi.

Per altro molte le occasioni di bel teatro di figura regalateci dal Festival,alcune già viste e recensite come il poeticissimo “Beati i Perseguitati a causa della giustizia”“ di Gigio Brunello o come le ottime produzioni dei padroni di casa dedicate a Don Giovanni e Al Fulesta persiano o il giardino dipinto del Tpo . Ma anche altre si sono fatte amare come la sorprendente narrazione di fiabe africane di composta efficacia di Paola Serafini o lo spettacolo del Teatro del Buratto che alla ricerca di una sua identità ritorna necessariamente all’antico teatro su nero con il suo discontinuo ma raffinato “Il violino il soldato e il diavolo”.
Piacevolissimo l’ultimo spettacolo de “ Is Maschereddas “ , la compagnia sarda termina la trilogia dedicata al personaggio immaginario di Areste Paganos immergendolo in un paese questo sì non tanto immaginario, “Trastullas” . I riferimenti alla Sardegna non sono affatto celati e ci sembra proprio di essere in uno di quei paesi ricreati dal cinema popolare italiano degli anni cinquanta.
E’ qui che si innesta il piccolo giallo del capriccio di un brigante da strapazzo che puntualmente viene smascherato dal nostro eroe.Come nei migliori esiti burattineschi il pregio dello spettacolo ,che ha ancora tuttavia qualche piccolo snodo drammaturgico da risolvere, è di rendere attraverso le teste di legno caratteri assolutamente autentici che hanno anche la grande qualità di svelare le piccole e grandi ambiguità dell’onesto vivere civile.
A Cervia abbiamo anche visto il progetto europeo prodotto da Imago di Wels, da Oltre il Ponte e dall'Istituto per i beni marionettistici e teatro popolare di Torino e dai francesi del Theatre Auriculaire su “Romeo e Giulietta “ di Shakespeare. La scommessa di raccontare la vicenda immortale dei due sfortunati amanti di Verona utilizzando grandi pupazzi, maschere in senso esplicativo e soprattutto uno scarno gramelot fatto di suoni onomatopeici, è sostanzialmente riuscita. Linguaggi diversi come diverse sono le lingue dei 4 animatori si amalgamano positivamente in un impasto di atmosfere di grande fascino, vi sono alcuni tempi registrare ma lo spettacolo è accattivante e ci restituisce in modo assolutamente originale i valori e i significati di una storia senza tempo
Nel complesso accettabili le scelte delle produzioni per ragazzi, con lo spettacolo dallo stile riconoscibilissimo del Canguro, la piacevole versione dell’Usignolo dell’imperatore di Teatroumbria a l’elegante racconto con oggetti di “Favole sotto il letto” del C.T.A.
Insomma la svolta che Giunchi ha voluto dare ad 'Arrivano dal mare ' , seppure ancora in nuce, potrebbe risultare vincente, come ci sono sembrate azzeccatissime anche le Sirene d’oro assegnate quest’anno a Roberto De Simone, Giulio Molnar, Maurizio Bercini e Marina Allegri.

M.B.




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