IL NOSTRO REPORT SUL PREMIO CITTA'DEI BAMBINI
IN GIURIA C'ERA PER NOI ROSSELLA MARCHI
IN GIURIA C'ERA PER NOI ROSSELLA MARCHI
E’ giunto alla 35esima edizione il festival Teatri del Mondo di Porto Sant’Elpidio, festival internazionale del teatro per ragazzi all’interno del quale si svolge ogni anno il “Premio Porto Sant’Elpidio città dei bambini”. Anche quest’anno questo appuntamento si conferma come un appuntamento imperdibile per bambini, bambine e famiglie di turisti che spesso vengono a fare le vacanze con la famiglia per poter partecipare al festival. Con una tradizione ormai consolidata il festival ha offerto anche quest’anno un’esperienza ricca e coinvolgente alla sempre più competente e florida “Giuria dei ragazzi” che per tutta la durata del festival a seguito con grande attenzione gli spettacoli, i laboratori e le presentazioni di libri illustrati per poi dare il proprio parere e decretare il vincitore del Premio Gianni Battilà che quest’anno è stato vinto dalla Compagnia La Baracca con lo spettacolo “Biancaneve”. Gli organizzatori hanno saputo come sempre creare un’atmosfera magica e accogliente che dalle 17.00 del pomeriggio ha coinvolto tutta la cittadinanza. La partecipazione attiva ha dimostrato ancora una volta l’importanza del lavoro formativo che questo festival fa con le nuove generazioni mettendole al centro dell’evento che ogni anno costruisce sempre nuovi percorsi di partecipazione. Quest’anno la giuria del Premio Porto Sant’Elpidio Città dei bambini composta da Oberdan Cesanelli – Lagrù Ragazzi (Fermo), Marina Ortolani – ATGTP , Veronica Olmi – Teatro Verde (Roma), Carlotta Tringali – AMAT (Ancona), Fabio Scaramucci (Ortoteatro) e Rossella Marchi (Eolo Ragazzi, rivista di teatro ragazzi), a conferito il premio allo spettacolo “Tuono, il mio amico gigante” della compagnia Orto degli Ananassi con la seguente motivazione: “Una storia coinvolgente che ritrova il respiro dei romanzi di formazione che parlano a tutti, ai bambini che eravamo e a quelli che siamo, raccontata magistralmente da un narratore accompagnato in modo efficace da un bravo musicista. Molte le sfumature nella voce e nei movimenti. Un caleidoscopio denso di colori e sfumature che ripercorrono il momento della crescita, quello in cui si abbandona la pelle del bambino per diventare un giovane adulto. Molteplici i temi affrontati: la paura e il pregiudizio e il coraggio di superarli in nome di un'amicizia. Ci si emoziona e ci si diverte in Tuono, si prende per mano il sogno e la forza di volontà di realizzarlo. Soffia il vento su di una capanna ma è il vento del cambiamento che, alla fine della storia, non può far male”. Degli spettacoli in concorso “Yakouba e il leone” di Silvia Scotti/Teatro Evento e “La fabbrica delle parole” del Teatro Popolare D’Arte abbiamo già parlato nelle recensioni di altri festival mentre riteniamo che meriti una menzione il lavoro della Bottega Buffa Circovacanti con il lavoro “Il gatto con gli stivali” che, nonostante non sia andato in scena nel migliore dei modi per un’acustica pessima e la decisione di non utilizzare le musiche che invece sono previste nello spettacolo e che avrebbero dato un’importante apporto al ritmo del lavoro, riteniamo abbia buone potenzialità grazie alla bravura delle attrici in scena, la bella scenografia e l’interessante scelta di utilizzare il linguaggio della commedia dell’arte. Sempre in concorso abbiamo visto un lavoro che non ci ha convinto: “Buon viaggio pipì” di Simone Migliavacca. Ci è sembrato un tentativo non molto riuscito di utilizzare varie tecniche dal teatro di figura, alla musica dal vivo, alla narrazione, ma senza in realtà curare molto nessuno dei tre aspetti. Ultimo spettacolo partecipante al Premio Porto Sant’Elpidio città dei bambini è lo spettacolo “Doors” della Compagnia Del Buco di Milano (di cui abbiamo parlato già favorevolmente in un'altra occasione ) che ha divertito grandi e piccini con una performance leggera e piena di energia che ricorda le arti circensi e la clownerie. Due giovani performer hanno intrattenuto il pubblico facendolo anche intervenire sul palco in modo non scontato ma facendolo diventare un vero e proprio personaggio/aiutante della storia e riuscendo a carpirne immediatamente le peculiarità riportandole agli spettatori in chiave ironica. La performance parlava di porte: che si chiudono, che si aprono, che si ribaltano. Chiavi che girano, che non girano, che non si trovano, chiavi nascoste, di ogni misura. Tutto ci ha portato a pensare alla fine che la ricerca, lo scopo nella vita di ognuno di noi è quello di aprire porte. Dentro e fuori.
ROSSELLA MARCHI