
LA PRIMA PARTE DEL REPORT DI EOLO SU ''SEGNALI" 2024
Nella prima parte : la presentazione del Festival, lo sguardo di Eolo sulle creazioni di Next e su alcuni spettacoli del Festival
Il Festival con i suoi 25 spettacoli è stata per Eolo una palestra ottimale per indagare le varie tipologie nelle quali si dirama il Teatro ragazzi italiano.
Dei 7, lo spettacolo che più ci ha intrigato per la sua messa in scena di onirica e grottesca sostanza, è stato forse “ Peli” di Pandemonium, dove anche qui troviamo in scena due giovanissimi, Olga Mantegazza e Gregorio Maconi, il promettente figlio del narratore Walter, qua in veste di regista. In scena ancora un orso ( molti di questi plantigradi stanno allietando il teatro dedicato ai piccolissimi) che in primavera, svegliandosi dal letargo, non ritrova più il suo Bosco, occupato da una grande fabbrica .E così il poveretto dovrà ingegnarsi a lavorare per gli uomini in uno spettacolo davvero inusuale che porta i bambini ad auspicarsi come l'uomo debba necessariamente avere cura, pur nelle sue doverose necessità, del mondo che lo circonda.
Nella seconda parte le recensioni particolareggiate degli altri spettacoli a cura di Mario Bianchi, Nicoletta Cardone Johnson e Samuel Zucchiati .
Nella prima parte : la presentazione del Festival, lo sguardo di Eolo sulle creazioni di Next e su alcuni spettacoli del Festival

La XXXIV edizione di “ Segnali”, il Festival milanese dedicato alle nuove generazioni, si è tenuto quest'anno nel capoluogo lombardo dal 7 al 10 maggio 2024, organizzato dal Teatro del Buratto e da Elsinor con la direzione artistica di Renata Coluccini e Giuditta Mingucci. Sono stati 4 giorni, ricchi di emozioni non solo per la presentazione di 25 spettacoli, ma anche perchè percorsi da incontri e progetti artistici, nonché, come da tradizione, con la consegna degli Eolo Awards alle eccellenze artistiche del Settore, assegnati dalla nostra rivista e del Premio “ Segnali per la drammaturgia “ per le nuove generazioni, voluto dalla direzione artistica del festival come contributo allo sviluppo e alla valorizzazione della scrittura per il pubblico giovane. Quest'anno il progetto vincitore è stato "Polvere di Stelle" di Marta Ilaria Mungo. Vi è stata anche una Menzione a Francesco Ferrara per "Guida pratica per aspitanti surfisti". Nei due primi giorni della manifestazione in collaborazione con il progetto NEXT, organizzato dalla Regione Lombardia, sostenuto da Fondazione Cariplo e affidato ad AGIS lombarda nella sua organizzazione, che ha come obiettivo principale quello di favorire la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo,sono stati inseriti, nel programma di “ Segnali”, 7 spettacoli di altrettante compagnie lombarde.
Per quanto riguarda l'importante campo artistico dedicato ai bambini e alle bambine,l'Editoria, vi è stato l'incontro con Giovanna Zoboli di Topipittori e Federica Iacobelli de I Gabbiani.
Per gli aspetti pedagocici è continuato il progetto educativo “ Per guardarti meglio” organizzato da La casa dello Spettatore e Le Nuvole/Casa del Contemporaneo. Nello stesso ambito “ Segnali “ ha ospitato il Progetto SIAE - Per chi crea IMPULSI CREATIVI, percorsi performativi e audiovisivi realizzati dalle classi dell'Istituto Galilei-Luxemburg e dal Teatro Fontana su ideazione di Ivonne Capece e Micol Vighi che hanno avuto come insegnanti tutor Viviana Guadalupi, Laura Tombini, Marco Donisi. I ragazzi coinvolti hanno lavorato con la tecnologia immersiva da protagonisti, alimentandola di immaginari e visioni personali, a partire dai temi della sostenibilità ambientale e del futuro sostenibile con Installazioni audiovisive presenti nei giorni del Festival.Durante il Festival sono continuate poi le interviste per la creazione del Documentario storico “Un documentario necessario” di Alessandro Scillitani a cura di Assitej.Il Festival con i suoi 25 spettacoli è stata per Eolo una palestra ottimale per indagare le varie tipologie nelle quali si dirama il Teatro ragazzi italiano.
LO SGUARDO DI EOLO SUI 7 SPETTACOLI LOMBARDI DI NEXT .
Assai varia la provenienza di queste creazioni scelte dalla Regione Lombardia. Il Teatro Prova con Francesca Poliani visita in “Peter E Wendy. La Storia Di Un Ritorno” il famoso romanzo di Barrie, tentando di ricostruire nei territori del sogno, aiutata dalle musiche confacenti, create per l'occasione da Ottavia Marini, il rapporto interrotto tra i due protagonisti della vicenda : Wendy ( Chiara Carrara, per trasmetterne la storia, realmente e significativamente incinta, ) e Peter, ( Marco Menghini). Un altro romanzo, quello celeberrimo di Stevenson, è visitato, per riconsegnare ai ragazzi il tema del bene e del male, in modo classico, come una specie di teleromanzo degli anni '50, da Teatro Gioco Fiaba in Jekyll & Hyde, di cui ci rimarrà in mente per molto tempo soprattutto la caratterizzazione che fa Giuseppe Guerrieri del servitore di Jekyll, Chadwick, personaggio proveniente dalla rivisitazione che ha fatto del romanzo Francesco Carofiglio.
I lecchesi di Teatro Invito servendosi anche delle immagini di Roberto Abbiati, con Luca Radaelli invece si spingono in un territorio inesplorato dal teatro ragazzi, partendo dalla storia vera del ritrovamento di quattro bambini nella foresta amazzonica in “La Madreterra E Il Generale”, portando il pubblico di riferimento a ragionare in modo originale sul destino che incombe sul nostro pianeta, contrapponendo due differenti punti di vista che solo intendendosi tra loro potranno salvare, quello del Generale (Davide Scaccianoce) che rappresenta la forza, la razionalità, la tecnologia, e quello de la nonna dei piccoli dispersi ( Giusi Vassena), che rappresenta l’armonia con la natura, i saperi ancestrali, la magia, il mito. Il tema ambientale con accenti diversissimi è proposto anche da Eccentrici Ddarò in “Favola senza tempo “, attraverso una drammaturgia originale con echi che si rifanno al “ Momo” di Michael Ende. Qui la natura è contaminata dagli “Uomini senza testa “ che hanno abolito il tempo, condannando il nostro pianeta al grigiore di una natura senza colore e senza futuro ( l'argomento del Tempo attraversa significativamente molti degli spettacoli a cui abbiamo assistito). La terra verrà salvata, con bella invenzione, dagli stessi bambini senza bisogno di retorica alcuna, gridando dalla platea “ Mi illumino di immenso” la famosa poesia di Ungaretti. In scena con il presente, la sempre brava Rossella Rapisarda, abbiamo visto con molto favore il Futuro, la nuova generazione del gruppo lombardo, i convincenti Alessandra Curia, Michele Correra.
E nel medesimo tempo sempre nella importantissima direzione del ricambio generazionale del Teatro ragazzi, ci è sembrato il nuovo spettacolo di teatro su nero del Buratto “Kai - Nel Cuore Del Blu”. Qua infatti per la prima volta Gabriele Bajo, Ilaria Ferro, Marco lacuzio, Beatrice Masala, Riccardo Paltenghi su testo e drammaturgia di Davide Del Grosso e con la scenografia e oggetti di Caterina Berta ci immergono già con sapienza ( forse occorrerebbe una drammaturgia più misurata) letteralmente nel profondo del mare. Angelo Facchetti con la sua consueta perizia, senza parole, con la presenza clownesca di Alessandro Calabrese e Francesca Cecala in “ Plan-bi, un altro mondo” di Teatro Telaio reinventa la storia dell'umanità in un mondo di misteriosa sostanza attraverso semplici sorprendenti invenzioni.

E' stata davvero bellissima la trentaquattresima edizione del Festival con 18 spettacoli scelti da Renata Coluccni e Giuditta Mingucci, dopo una lunga ricognizione durata molti mesi. Non potendo per ovvie ragioni analizzarli tutti in profondità ci soffermeremo nella seconda parte del report su 10 in particolare attraverso le recensioni di Mario Bianchi, Nicoletta Cardone Johnson e Samuel Zucchiati .
Molti i motivi di interesse comunque presenti negli altri 8. In “ Makani Storie Di Vento” di Elsinor e Honolulu Theatre for Youth, Francesca Tisano con la regia di Annie Cusick Wood parla ai piccolissimi ( se si è fatta questa scelta bisognerebbe forse scegliere una recitazione più intima) del vento, attraverso piccoli oggetti in un piccolo spazio ben costruito da Valentina Dagrada e Federico Ricchio. “ In-Segnami Il Silenzio”, creazione dedicata alla disabilità, Elena Dragonetti per il Teatro Nazionale di Genova, pone in scena i davvero convincenti Silvia Bennett e Amedeo Podda, affrontando il tema del mutismo. A nostro modo di vedere troppi i segni messi in campo che dilatano a dismisura sia le parole sia le immagini, facendo alla fine perdere d'importanza il significativo intento dello spettacolo.
Di grande perizia tecnica e davvero godibile ( forse un po troppo lungo, ed essendo un percorso onirico, si potrebbero sacrificarne alcuni momenti) "Alice! É Tardi" prodotto dal Teatro delle Apparizioni e CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli, che narra con simpaticissimi burattini il famoso romanzo di Carrol, attraverso la drammaturgia di Roberta Ferrari e Fabrizio Pallara. Protagonista non una bambina ma una famiglia di conigli bianchi mossi con maestria da Eleonora Bracci, Francesco Picciotti in una baracca creata dal grande Marco Lucci. Ecco poi “La Fabbrica Del Tempo” coproduzione meritoria di Principio Attivo Teatro e La Luna nel Letto che su regia, drammaturgia, disegno luci e scene di Michelangelo Campanale e cura del movimento di Vito Cassano, sugli echi del mitico "Mannaggia a Morte", mette in scena l'eterno conflitto tra bene e male, tra costrizione e libertà con i sempre inappuntabili Dario Cadei e Giuseppe Semeraro. Daniel Gol di Teatrodistinto ha regalato al festival una piccola chicca di 15 minuti interpretata da Daniela Tusa che, su un tavolinetto con piccolissimi oggetti, narra del tenero rapporto che si ravviva nel tempo tra una nonna e una nipote.
Infine i Tarantini del Crest mettono in scena ne “L'Ultimo Round” con la regia di Gaetano Colella in modo esemplare una vicenda già frequentata dal Teatro, quella del pugile Sinti Johann “Rukelie” Trollmann, tedesco, pugile dalla tecnica sopraffina, che nel '44, a causa delle sue origine zingare, condotto in un campo di concentramento, pur ridotto allo stremo delle sue forze, sconfisse il suo aguzzino, il Kapò Emil Cornelius, andando così incontro alla morte. Andrea Simonetti che cura la drammaturgia con Colella, impersonando Trollman, attraverso i suoi ricordi, ripercorre tutte le ingiustizie subite dal campione, narrandole in modo vivo e presente in una scena semplice ma di forte sostanza.
MARIO BIANCHI

Nella seconda parte le recensioni particolareggiate degli altri spettacoli a cura di Mario Bianchi, Nicoletta Cardone Johnson e Samuel Zucchiati .

