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recensioni
PREMIO OTELLO SARZI 2023 A MONTEGRANARO
SVOLTASI DAL 18 AL 20 GIUGNO

A Montegranaro si è svolta la ventinovesima edizione del Premio Otello Sarzi, portato avanti con pazienza e pervicacia da Marco Renzi di Proscenio Teatro che da qualche anno lo ha posizionato nella ridente cittadina marchigiana sopra Civitanova in concomitanza con il veregra street festival dividendolo tra “Giovani compagnie” e “teatro di figura”.
12 gli spettacoli in competizione quest’anno che si sono affrontate nelle 4 location disseminate nel paese da 18 al 20 Giugno : 5 scelti per le compagnie esordienti, 7 per il teatro di figura . La giuria era formata da Marco Renzi, Massimo Bertoni, Flavia Valoppi, Isabelle Roth, Mario Bianchi, Maurizio Stammati e Michele Fratucello.

Questi i risultati con le motivazioni che ben descrivono i due spettacoli premiati.

Per la sezione Giovani Compagnie è stato premiato lo spettacolo
“Ritorno ad Oz “ presentato dalla compagnia 2GIGA di Roma con la seguente motivazione: La giovane compagnia “2giga”, nel mettere in scena le suggestioni riverberate dal capolavoro di Baum, attraverso una resa drammaturgica coerente e la generosa e credibile interpretazione dei due attori, Gabriela Praticò, e Gigi Palla che dirige anche la creazione, riesce, in modo accattivante, a restituire in maniera originale un canovaccio entrato nell'immaginario collettivo.

Per la Sezione Teatro di Figura invece il premio è stato assegnato allo spettacolo
” IL Libro della Jungla “ presentato dalla compagnia “Panta rei “ di Mussolente in provincia di Vicenza con la seguente motivazione: “La famosa storia narrata da Kipling della pantera Bagheera, che affidò il cucciolo d'uomo chiamato Mowgli al branco dei lupi, guidato da Akela, salvandolo dalle grinfie della tigra Shere Khan, è narrata in modo originale e diversificato dal gruppo Panta Rei, utilizzando l'interazione tra teatro e immagine digitale dal vivo. Così i quattro attori, Matilde Sgarbossa, Davide Lazzaretto, Marco Mattiazzo e Davide Stocchero, numero inusuale nel panorama del teatro dedicato all'infanzia nel nostro Paese, riescono a far rivivere compiutamente sulla scena, per mezzo anche di un congruo immaginario visuale di Damiano Zanchetta, un mondo dove l'orso Baloo, il serpente Kaa, l'elefante Hathi e tutti gli altri animali aiutano Mowgli a capire la sua vera identità, diventando finalmente uomo”



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In generale l’edizione di quest’anno è stata contrassegnata da una discreta qualità degli spettacoli anche per la presenza di due maestri come Gianni Franceschini con “ La notte dei regali “ e Fioravante Rea con “ La gatta senza stivali “ .
 “La gatta senza stivali”, tratta dalla famosa versione di Giambattista Basile del “Gatto con gli stivali” che inspiró anche per la sua famosa “ Gatta Cenerentola “ Roberto De Simone, è raccontata, musicata, rappresentata con arguzia e studiata semplicità da Fioravante Rea e Ciro Formisano, per i Magazzini di fine millennio, attraverso la parola, il teatro di figura e l’accompagnamento musicale, restituitendo agli spettatori di tutte le età in modo fervido di nuove suggestioni una storia senza tempo.
Gianni Franceschini invece nel suo spettacolo impersona “ Gastaldo un vecchietto che, nella tradizione popolare veneta conduce il carrettino dei regali di Santa Lucia e raccoglie i doni della Befana, a volte di San Nicola o Babbo Natale e anche dei Re Magi. Ormai anziano, racconta la sua esperienza “centennale” a fianco dei portatori di regali nell’inverno di ogni anno rivivendola e condividendola con i piccoli spettatori”
Lo spettacolo viene raccontato con i burattini e le figure di Gianni Volpe e Marisa Dolci che fanno rivivere le storie narrate da Gastaldo che Franceschini con la sua personale arte dipinge dal vivo rendendole in qualche modo eterne.

Molto interessante anche “La storia siamo noi “ che con fervido azzardo, mescolando la narrazione, il disegno dal vivo e la fondamentale interazione con il publico, ha la capacità di raccontare ogni volta sul momento storie sempre diverse, plasmate attraverso le suggestioni che il pubblico continuamente è capace di rinnovare. Enzo Valeri Peruta in perfetto accordo con i disegni creati dal vivo da Michele Eynard vince così ogni volta la scommessa di raccontare storie nuove e inusitate create in collaborazione con il pubblico sempre diverso che si trova davanti .

Nel teatro di figura ci è sembrata un poco fuori contesto, la pur rimarchevole performance “Sandrone soldato” ovvero per una più grande Italia che rievoca la sua prima rappresentazione che avvenne all’interno di Cellelager, campo di prigionia dove furono internati molti ufficiali italiani, dopo Caporetto, nel 1917. Scritto da un ufficiale, Angelo Ruozi Incerti, capitano del 155° Reggimento Fanteria Brigata Alessandria, è una critica alla guerra e un appello alla fratellanza. A riproporlo sono stati Elis Ferracini e Maurizio Mantani.
Ci ha molto interessato di Teatrino di Puck con “ Eppur bisogna andar”, dove il racconto personale di una migrazione è l’occasione per Serena Cercignano in una baracca a forma di piroscafo per narrare, coniugata in diversi dialetti la storia di diverse donne costrette ad emigrare verso il Brasile . Il linguaggio dei burattini che si interseca con le storie poste in scena dalla narratrice in prima persona fa in modo che le vicende compongano un affresco popolare di efficace sostanza.

La manifestazione ha evidenziato in generale una grande fragilità che le nuove compagini hanno nel rapportarsi con il pubblico dei bambini per mezzo di una drammaturgia coerente e vivificante, mentre nel teatro di figura i meccanismi di coinvolgimento del pubblico hanno di gran lunga superato le approssimative caratterizzazioni delle figure tradizionali poste in baracca e fuori . Arrivederci per la prossima edizione del Premio: la trentesimaaaaaa .
MARIO BIANCHI







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