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Eolo
recensioni
UNO SGUARDO SULLA NONA EDIZIONE DI '' KIDS" A LECCE
DAL 28 AL 6 ENNAIO DI MARIO BIANCHI

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Dal 28 Dicembre al 6 Gennaio si è svolta a Lecce la nona edizione di “ Kids”, il Festival di teatro per le nuove generazioni organizzato dalle compagnie Principio Attivo e Factory. All’interno della variegata programmazione di questo festival, veramente diffuso in tutta la città salentina per ogni tipo di pubblico, si sono espresse con i loro spettacoli più di venti compagnie, tra cui diverse provenienti dall’estero, tra teatro, danza, circo, narrazione, nuove tecnologie e linguaggi innovativi della scena contemporanea, con oltre cento repliche dedicate a tutte le età. Della partita sono stati anche un “village” con incontri, laboratori, performance e attività di formazione. Il titolo caratterizzante dato a Kids quest’ anno, dopo la parziale interruzione dell’anno scorso dovuta al prorogarsi della Pandemia, è stato significativamente “Senza Paura” e senza paura infatti centinaia di bambini e bambine con le loro famiglie sono accorsi agli sprttacoli. Tantissimi gli spazi della città coinvolti e non solo di spettacolo (Teatro Apollo, Teatro Paisiello, Manifatture Knos, Museo Ferroviario della Puglia, Ex Convento degli Agostiniani, Convitto Palmieri, WeLab, la Scuola Secondaria di Primo Grado “Quinto Ennio”). Tra i luoghi anche “Nasca “ il nuovo importante spazio di Ippolito Chiarello, situato in uno spazio periferico.
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Sono stati programmati poi non solo performance teatrali ma anche vere e proprie esperienze come “Nel mezzo dell Inferno “ realizzata con visori 3D con la regia di Fabrizio Pallara che ha permesso ai fortunati coinvolti di viaggiare nel bel mezzo dell’Inferno dantesco. La compagnia Kuziba ha poi realizzato nella palestra della Scuola media “ Quinto Ennio” una performance per pochi spettatori allestita in una vera e propria ricostruzione operata da Bruno Soriato di un piccolo “Globe” scespiriano in legno in cui è stata realizzata una trasposizione molto particolare del Barone rampante di Calvino, “Totó degli alberi “. Presente anche la danza con uno spettacolo di cui Eolo ha già parlato con favore “ Esercizi di fantastica” che Giorgio Rossi dei Sosta Palmizi ha dedicato a Gianni Rodari.
“ Let' s twist again” dei kenioti The black Blues Brothers e “ Anime leggere” degli ucraini Dekru con il loro teatro fisico hanno letteralmente riempito il capace spazio del Teatro Apollo e in egual modo ha fatto “ Anastasia”, coproduzione di teatro danza e video di Equilibrio Dinamico e La Luna nel letto già da noi gustato a Forlì per il Festival di Accademia Perduta “ Colpi di Scena” dedicato all'infelice figlia dell'ultimo zar Nicola. Tra gli altri spettacoli tre particolarissime performance di teatro di figura “ Il Ciarlatano” della danese Sofie Krog  “ Brigitte e le petit bal perdu "della sarda Nadia Addis e "Casa mobile a pedali" di Principio Attivo ideato  da Cristina Mileti e Francesca Randazzo dove uno spettatore per volta è invitato a visitare una piccola casa di legno su ruote, trainata da un risciò a pedali.Diversi spettacoli che la nostra rivista ha già visitato per i suoi lettori sono stati regalati da”Kids” ai bambini di Lecce : il particolarissimo poeticamente interattivo “ Hamelin” di Factory diretto da Tonio De Nitto, omaggio poetico interattivo al Teatro viaggiante di una volta con Fabio Tinella, il meritevole e necessario “ Barbie e Ken” della Compania La Fuffa, “ Link”, la performance di Danza di Allegra Brigata Cinematica, “Farfalle” di Principio attivo con un inedito Otto Marco Mercante, “ Giovannin senza parole” del Crest, e lo strepitoso “ Cenerentola” di Zaches, Premio migliore novità assegnato l'anno scorso dalla nostra rivista. Nel Museo Ferroviario di Puglia si è anche quest’anno rinnovato il progetto “In viaggio con le storie” il ciclo di narrazioni svolte sui vagoni storici coordinate dal capostazione Dario Cadei e dal figlio Rocco.Abbiamo assistito a 6 piccole narrazioni assai diverse da loro di incantevole sostanza da il “Racconto di Natale” di Antonella Sabetta con la sua particolare versione del famoso racconto dickensiano a “Giunchio e la Principessa” con Silvia Lodi in cui maschile e femminile si fondono insieme per narrare una storia esemplare. Una storia esemplare è anche quella proposta da Angela De Gaetano dedicata ad Amelia Earhart: la prima donna a sorvolare l'Atlantico in solitaria.
Daria Paoletta dei Burambò invece questa volta si è dedicata ai piccolissimi con “ Giovannino dei draghi” mentre Alessandro Lucci a omaggiato Dino Buzzati con una storia "Il misterioso pesce mostruoso!" tutta marina, tratta dal suo famoso racconto “Il Colombre”.
Molto particolare infine "Narrabot" dove Giacomo Dimase per narrare una storia raccolta da Calvino, protagonista un povero pecoraro che diventerà principe,
diventa un vero e proprio dispositivo narrante che però spesso si inceppa e che ha bisogno del piccolo pubblico per terminare la storia con effetti esilaranti che hanno conquistato i bambini e le bambine saliti nella carrozza che ospitava lo spettacolo.

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Tra gli spettacoli che vedevamo per la prima volta in modo compiuto abbiamo gradito molto “LaQua “ di Koreja e “Mio nonno e il mulo” di Principio attivo. In “LaQua” Emanuela Pisicchio e Maria Rosaria Ponzetta, dedicando lo spettacolo alla piccola Arianna e ai suoi primi passi, utilizzando anche le parole di Bruno Tognolini, compongono, attraverso un elogio cantato in rima all'acqua, un piccolo inno a chi si affaccia alla vita, alle sue prime emozioni che si esprimono attraverso una lingua del tutto particolare. Il titolo infatti è una scomposizione sonora della parola “acqua” e rimanda al gioco di lallazione e sillabazione che accompagna la prima fase delle esplorazioni vocali. “È il suono del primo elemento che accompagna, protegge e culla la vita intrauterina. È il canto del primo viaggio che compie una creatura alla nascita.” Le due performer in uno spazio tutto bianco, utilizzando semplicissimi oggetti e teli, immergono i bambini e le bambine dai 6 mesi ai 3 anni in un mondo incantato fatto di nenie, di parole sospese che riescono a catturarne l'attenzione in modo semplice ed efficace.
“Mio nonno e il mulo” scritto e interpretato da Giuseppe Semeraro con la regia Paola Leone racconta, complice una semplice balla di fieno, attraverso luci e suoni significanti, del tenero rapporto tra un adolescente, Antonio e Tonino, il suo amato mulo, interrotto dalla guerra che li separa. La narrazione dedicata e dolente di Semeraro accompagna soprattutto l'animale  che attraverso i suoi occhi ci mostra un mondo di orrore dove solo la violenza e la guerra imperano e che l'animale fatica a comprendere. Sono occhi pieni di candido stupore quelli del Mulo che ci mostrano, in un mondo impastato di gelo e di sofferenza, in maniera perfetta senza forzature l'immensa stupidità dell'uomo e sarà in tutto quell' orrore che Tonino saprà trovare solamente in un altro animale un poco di umanità. Tonio e Tonino forse, e diciamo forse, non si incontreranno più, ma la loro storia sarà tramandata da generazione in generazione attraverso l'arte antica della narrazione  da chi vorrà raccontarla come il nostro nonno ha fatto con Giuseppe che l'ha regalata a noi.

Nel  programma del Festival ha anche trovato posto il laboratorio “Piccoli critici” a cura dell’attrice Silvia Lodi. Bambine e bambini aspiranti critici teatrali (dai 9 anni) sono stati sollecitati per mezzo di alcuni strumenti utili ad allenare lo sguardo e il cuore, in modo da poter raccontare alla fine del Festival il loro catalogo di emozioni. Come sempre il Festival ha anche attivato il progetto Robin Hood di raccolta fondi per fare in modo che tutti i bambini anche quellipiù in difficoltà potessero accedere facilmente a tutti gli spettacoli.



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