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Eolo
recensioni
VISIONI 2021 IL REPORT DI MARIO BIANCHI
SI E' TENUTO DAL VIVO E IN REMOTO DAL 7 AL 12 MAGGIO

Dal 7 al 12 maggio 2021 a Bologna, con tanta efficace pervicacia, è ritornato nonostante le difficoltà dovute alla Pandemia “ Visioni di futuro, visioni di teatro… “, il festival internazionale di teatro e cultura per la prima infanzia, organizzato dal 2004 da La Baracca-Testoni Ragazzi di Bologna, che avrebbe dovuto tenersi come consuetudine a fine Febbraio dell'anno scorso. Un appuntamento annuale, dedicato alle arti performative per il pubblico da zero a sei anni che ha segnato la riapertura della programmazione del Testoni Ragazzi e che, per la prima volta, è stato fruibile anche online su una piattaforma appositamente creata per l’evento. Con sei giorni di durata e 14 spettacoli di 12 compagnie dall’Italia e dall’estero, la manifestazione ha anche aperto la stagione dei festival di teatro ragazzi e si è confermata un importante osservatorio sulle arti dal vivo per un pubblico così particolare. Siamo stati ancora una volta davanti a una proposta culturale articolata che ha posto i bambini e le bambine al centro di tutto, sin dalla più tenera età, considerandoli cittadini e cittadine di oggi, non solo “spettatori del futuro” come erroneamente si sente spesso dire. Austria, Belgio, Germania, Spagna e Cile sono i paesi rappresentati dalle 6 compagnie straniere che hanno proposto spettacoli in prima nazionale, affiancate da altrettante compagnie italiane, all’interno del nuovo progetto Mapping, una mappa sull’estetica delle arti performative per la prima infanzia, progetto di cooperazione di larga scala sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, di cui La Baracca è capofila. Complice la svolta tecnologica imposta dalla pandemia nell’ultimo anno, per la prima volta, come abbiamo preannunciato, anche Visioni ha sperimentato la modalità mista, con appuntamenti che si sono svolti sia dal vivo al Teatro Testoni che online, sulla nuova piattaforma visionifestival.it. Molti poi sono stati gli appuntamenti in programma a latere degli spettacoli, a partire da un omaggio alla memoria della nostra amata Valeria Frabetti, fondatrice de La Baracca scomparsa lo scorso agosto, che è stata ricordata attraverso l’istituzione di un premio annuale a lei dedicato Dal 2021 La Baracca intende assegnare un premio annuale a chi, come artista, pedagogista, ricercatore, politico, operatore culturale…, ha meritoriamente favorito lo sviluppo e la diffusione delle arti performative per i piccolissimi (0-4 anni), a Bologna e nel mondo. La donna e l'artista è stata poi ricordata per mezzo di suggestive Pillole Poetiche dovute a Bruno Cappagli, Omar Meza, Joana Clusellas e Jordi Pujol, Silvia Traversi, Serena Marossi e Bruno Stori.
Durante le giornate del Festival poi ci sono state diverse attività rivolte a bambini e inseganti : le incursioni di “ Al di là del vetro “, performance a sorpresa nei cortili di Nidi e Scuole dell’Infanzia di Bologna a cui i bambini e le bambine hanno assistito dalle finestre delle sezioni, ci sono stati poi 4 i laboratori online dedicati al movimento e alla scoperta del colore. Inoltre, su visionifestival.it, hanno preso vita tre rubriche di storie pensate appositamente per il web: Storie dal Mondo coi contributi di tanti operatori internazionali, Una storia a puntate di e con Flavio Albanese e Un elefante si dondolava, coi testi di Roberto Frabetti e i disegni animati di Enrico “3ko” Montalbani.
Ma anche la formazione degli adulti ha avuto la sua attenzione al Festival con 7 laboratori per educatrici, educatori e insegnanti e 5 appuntamenti seminariali su esperienze educative e politiche culturali per l’infanzia. Nell’occasione del festival sono stati presentati anche di due libri appena pubblicati : La Baracca. 45 anni di teatro per bambini e ragazzi. Una scelta di vita, l’invenzione di una professione di Annapaola Corradi (Edizioni Pendragon) e Cari genitori… Pensieri disordinati sul teatro per i piccolissimi di Roberto Frabetti (Fondazione Gualandi Editore).

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Ma passiamo agli spettacoli che ovviamente sono stati guardati da noi via streaming attraverso uno sguardo molto particolare di cui restituiamo le nostre prime impressioni soprattutto riguardo allo stile e all'atmosfera che vi abbiamo colto,perchè un conto è vederli dal vivo e un cnto e vederli da remoto,come si dice.

Con nostra somma gioia abbiamo visto come la Danza e il Teatro fisico siano stati i linguaggi privilegiati di quasi tutti gli spettacoli a cui abbiamo assistito. La grande particolarità poi delle creazioni straniere presenti al Festival,anche per la natura degli interlocutori prescelti, è stata quella di fare in modo che i bambini potessero letteralmente respirare le atmosfere culturali del paese in cui sono stati pensati. In Tiébélé dei belgi Théâtre de la Guimbarde, realizzato in collaborazione con l'Associazione Wéléni (Burkina Faso), per esempio, Nadège Ouedraogo e Bérénice De Clercq, rifacendosi a Tiebelè, un villaggio del Burkina Faso, vero e proprio museo d'arte a cielo aperto, utilizzano l'argilla per disegnare su diversi pannelli gli stessi ornamenti delle case del paese. Omaggiano l'Africa e nello stesso tempo ripercorrono i primi passi dei bambini che giocano con la terra. Il tutto accompagnato dal dolce suono del N’goni e dalla voce meravigliosa di una delle due performer.
In Cyclo lasciamo il Burkina Faso per immergerci in un 'atmosfera del tutto diversa, quella del Cile per merito della Compañía Aranwa. Qui si consuma un rito festivo e collettivo per celebrare il ciclo della vita. I balli, la musica e l’estetica latino americani raccontano la nascita, la crescita e la trasformazione; Alvaro Pizarro, Andrés Zará, Cherie Sanhueza, Ema Pinto, Emilio Mansilla, José Monreal e Ignacio Andrade utilizzano in modo vario ed efficace tutti i linguaggi che il teatro possiede per restituire ai bambini quel mondo. In Natanam (“danza” in sanscrito) degli spagnoli DaTe, Raul Duran e Maria José Casado, invece cantano ripetendo nenie e motivi nella loro bellissima lingua, costruendo e smontando con il sale mondi sempre diversi, dove il colore illumina letteralmente ogni cosa. Tra gli spettacoli stranieri abbiamo molto amato Boks (Scatole) di Theater De Spiegel, proveniente dal Belgio, uno spettacolo che sembra uscito dalla fucina di Remondi e Caporossi. Qui, due persone scoprono di essere bloccate in un piccolo spazio, una specie di grande scatola che sembra un grande strumento musicale su cui infatti rimbalzano i suoni creati dal vivo da da Stefan Wellens che ad un certo partecipa al movimento dei corpi degli altri due. In un gioco di incastri lo spazio si smembra in tanti pezzi con cui confrontarsi mentre diversi sentimenti caratterizzano i protagonisti, da un iniziale disagio alla consapevolezza del mondo che sta loro intorno, alla gioia di una libertà riconquistata. Un esempio perfetto di come uno spettacolo per bambini piccolissimi può diventare benissimo una performance di arte totale e viceversa.



Eccoci agli Italiani, dove anche qui la Danza finalmente spadroneggia. A Visioni abbiamo visto con grande piacere ancora sul palco Alessandro Nosotti che con la danzatrice e coreografa Serena Marossi ha presentato “ Link” di ABC - Allegra Brigata Cinematica su drammaturgia di Angelo Facchetti del Teatro Telaio e Samanta Cinquini .Qui assistiamo al cambiamento di due personaggi, un uomo e una donna, nei quali possiamo riconoscere ogni essere umano che cerca di rapportarsi agli altri e rispetto al mondo. Li vediamo coloratissimi partire da uno stato di assoluta condivisione. Poi li vediamo staccarsi per capire piano piano come ognuno è fatto, come è fatto l'altro, come è fatto il mondo circostante. La danza esprime le loro uguaglianze e le loro progressive differenziazioni che si fanno sempre più marcate, sino ad arrivare a un grande distacco, un distacco necessario per cercare di conoscere quello che non conosciamo, anche se il ricordo di chi ci ha accompagnato ci rimane sempre presente. Ma ovviamente chi rimane deve affrontare il vuoto lasciato dall’altro, riposizionando le proprie azioni, imparando a crescere autonomamente. La danza esprime con coerenza tutto ciò in modo poetico e preciso. La medesima cosa avviene per lo spettacolo di Sosta Palmizi Esercizi di Fantastica un omaggio a Rodari con in scena Elisa Canessa, Federico Dimitri e Francesco Manenti che con il maestro Giorgio Rossi hanno creato la gustosa Performance. Qui vediamo tre personaggi grigi, amorfi, prigionieri di un meccanismo prestabilito, sempre uguale a se stesso, con lo sguardo sempre rivolto ai loro telefonini, finchè giungerà una piccola farfalla a distruggere quell'atmosfera funerea e a farli volare verso nuovi mondi in un continuo gioco teso a liberare i corpi e le menti Anche lo spazio si libera colorandosi come i performer. E tutto è merito della danza capace di questo miracolo adattandosi a musiche sempre diverse, persino un simpaticissimo yodel.
Nel campo della narrazione, interessante ci è parso il Costruttore di Storie dei padroni di casa de La Baracca - Testoni Ragazzi dove Fabio Galanti costruisce nel vero senso della parola con le sue mani e con la sua voce una storia esemplare dove protagonista è un ponte che unisce due paesi sempre in guerra tra loro quello dei rettangoli e equello dei rotondi, capitanati da due stolide regine.


Delicato e curioso è anche l'altro spettacolo italiano di narrazione “Le avventure di signor Bastoncino” di Pandemonium Teatro. Qua Walter Maconi, ispirandosi molto liberamente al libro “Bastoncino” di Julia Donaldson con le illustrazioni di A. Scheffler, prova a raccontare ai più piccoli l’importanza di prendere coscienza della propria identità attraverso un rametto molto speciale, un pezzo di ramo con gambe, braccia, occhi, naso e bocca in cui i bambini possono riconoscersi. Il nostro poi  ha una passione smodata per il canto che esprime adattando canzoni che tutti noi ben conosciamo. Ma un giorno il Signor Bastoncino viene staccato dall’albero e portato molto lontano, iniziando così un viaggio avventuroso nel bosco sconosciuto, metafora del crescere e del diventare grandi per mezzo di varie emozioni.
Molto interessante è anche l'altro spettacolo de La Baracca “Cornici, ricordi in tre atti” di Andrea Buzzetti, Giada Ciccolini, Bruno Frabetti, Sara Lanzi con Giada Ciccolini e Sara Lanzi dove le due performer fanno diventare reali i loro sogni e i loro rispettivi desideri, solo disegnandoli su semplici rettangoli di ardesia. La loro memoria popolata di storie, immagini , emozioni, ricordi si fa quindi presente sul palco attraverso dei veri e propri computer preistorici, stimolando le domande dei bambini. Perché quello che non esiste più continua a vivere dentro di me, nei miei sogni, nei miei ricordi, e sembra così vivo?. Il tutto accompagnato dal Cielo in una stanza di Gino Paoli che come si sa rompe le pareti, come la fantasia,vera protagonista di uno spettacolo che ci pare più adatto a spettatori più grandi.
Eccoci infine a “Colors” del TPO testo e regia di Francesco Gandi e Davide Venturini, coreografie di Catherine Galasso che ci è parsa una delle ultime creazioni più compiute e interessanti della meritevole Compagnia italiana, capace con il suo particolarissimo modo di fare teatro di essere presente in tutto il mondo. Colors come è spesso costume della compagnia pratese mescola danza, immagini, digital design, rimandando in modo allegro e fantasioso a  modo che hanno i bambini di giocare con i colori. Tre performer Valentina Consoli, Bela Dobiasova e Valentina Sechi dipingono lo spazio con il corpo interagendo con i colori che appaiono sullo schermo dove ogni colore possiede un suono, un movimento, un’energia che la Danza esprime in modo perfetto e diverso, infondendo  gioia, allegria, rabbia o malinconia.
E ora arrivederci a Ottobre con Visioni tutto dal vivo!!!!!!!
MARIO BIANCHI

AL FESTIVAL ERA PRESENTE ANCHE QUESTO SIGNIFICATIVO SPETTACOLO GIA' RECENSITO PER EOLO DA ROSSELLA MARCHI

NATURALIS-4 ELEMENTI COME CASA/COMPAGNIA IL MELARANCIO

Molto interessante la nuova produzione per i piccolissimi della Compagnia Melarancio “Naturalis – 4 elementi come casa”, nata dall’esperienza raccolta durante i laboratori condotti nei nidi e nelle scuole d’infanzia. Una gestazione durata un anno e mezzo che tutta si ravvisa nelle scelte artistiche fatte: dai costumi alle scene, dai movimenti alla musica davvero interessante e puntuale nel sostenere i due bravi performer Alice Mattalia e Maurizio Bertolini.

La versione vista da noi non ha aiutato purtroppo la resa dello spettacolo: lo spazio all’aperto, ma soprattutto il distanziamento fisico, hanno lasciato ben intuire il lavoro interessante ma non hanno dato la giusta soddisfazione che lo spettacolo avrebbe meritato. La narrazione dei quattro elementi costitutivi Aria, Acqua, Fuoco e Terra viene condotta dai due protagonisti attraverso il gioco dei due performer che, combinandoli, creano e trasformano le cose dando la possibilità ai bambini di sentirli, lavorarci e riconoscersi nel loro trasformarsi. Questo percorso di conoscenza, che accompagna i bambini per mano alla scoperta della nascita delle cose, è un importante viaggio verso la consapevolezza: poter, per esempio, assistere al miracolo della combinazione degli elementi che porta alla nascita di una piantina, ci porta a comprendere meglio il mistero profondo che è dentro di noi e che riguarda anche la nostra nascita.
Ma la bellezza di questo spettacolo sta nella libertà che lascia allo spettatore di ogni età di prendere quello al quale più si sente di assomigliare. Non manifesta quindi mai il fastidioso compito di essere didattico: ti rimane accanto, seminando strumenti, non vuole insegnare nulla, ma solo suggerire e aiutare a far emergere quel qualcosa che è già costitutivo in ognuno di noi. Bravi!











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