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LA GIORNATA MONDIALE DELLA MARIONETTA
A CIVIDALE DAL 21 AL 24 MARZO. IL REPORT DI ALFONSO CIPOLLA


Sono oltre cento i paesi che in tutte le parti del mondo hanno celebrato il 21 marzo la Giornata Mondiale della Marionetta. A promuoverla è UNIMA, l’Union Internationale de la Marionnette, la più antica associazione di teatro esistente, essendo stata fondata a Praga giusto novant’anni fa, nel 1929.

A rappresentare l’Italia, in questa straordinaria festa di fratellanza senza confini, è stata scelta Cividale del Friuli, sede del Centro Internazionale “Vittorio Podrecca – Teatro delle meraviglie di Maria Signorelli” (CIPS) dedicato a due tra i maggiori rifondatori del teatro di marionette e burattini del Novecento. Cividale con entusiasmo ha spalancato le sue porte per accogliere, compagnie, studiosi, operatori, collezionisti e amatori provenienti da tutta Italia, non per una giornata sola, ma per una manifestazione articolatissima che si è svolta dal 21 al 24 marzo. Ciò è stato possibile dalla determinazione di Angela Zappulla, illuminato assessore alla Cultura del Comune di Cividale che ha posto come uno dei suoi obiettivi la valorizzazione del CIPS e delle sue potenzialità.

Oltre a UNIMA e al Comune di Cividale hanno concorso alla realizzazione dell’evento le compagnie friulane (CTA di Gorizia, Ortoteatro, Cassiopea Teatro) e l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare.

Qualche numero: 13 spettacoli, 3 mostre, 3 presentazioni di libri, 2 pomeriggi di studi e naturalmente l’assemblea nazionale Unima, dove sono stati nominati soci onorari, per i loro meriti nell’ambito del teatro di figura, il professor Luigi Allegri dell’Università di Parma e Trude Kranzl, fondatrice del Festival di Wels e da sempre amica delle compagnie italiane.

La manifestazione si è aperta con l’inaugurazione di tre mostre nella splendida cornice del quattrocentesco Palazzo de Nordis. La prima, Tesori ritrovati, nata da un’idea di Giuseppina Volpicelli, si è avvalsa dell’elegante allestimento realizzato da Cassiopea Teatro. Presentava per la prima volta al pubblico alcuni “tesori” della collezione Signorelli riportati all’antico splendore dopo una meticolosa operazione di restauro. Tra le eccellenze esposte figurava la cosiddetta “Orchestra di Recco”, un prezioso insieme di marionette meccaniche costituito da otto musicisti con altrettanti strumenti musicali: un capolavoro assolutamente unico.
Molto interessante, per la sua particolarità anche la seconda mostra, Burattini postali a cura di Albert Bagno. Una singolare esposizione per raccontare il teatro di figura attraverso materiali filatelici provenienti da tutto il mondo: francobolli, interi postali, buste primo giorno, annulli, cartoline... Una sezione era dedicata doverosamente a UNIMA e ai maestri del teatro di figura.
La terza mostra, Anime in vista. Fotografie di Gianni Biccari, è stata allestita nell’atrio d’ingresso del Centro Podrecca-Signorelli. Un taglio molto intimo è quello scelto da Gianni Biccari per immortalare gli aspetti più segreti del teatro di figura colti all’interno delle tante baracche a cui ha avuto modo di accedere documentando i maggiori festival: attimi irripetibili di teatro, colti nel loro essere e nel loro potenziale divenire.

Sempre al CIPS, è stato possibile visitare le sale espositive con due guide d’eccezione Giuseppina e Maria Letizia Volpicelli: un viaggio tra curiosità, aneddoti, ricordi in compagnia delle figlie di Maria Signorelli, che hanno raccontato con verve spumeggiante la collezione e i capolavori creati dalla loro madre.

Ad aprire la serie di spettacoli è stata la compagnia di Angelo Miraglia con un breve studio per marionette e narratore dedicato a Grimoaldo duca di Benevento: una scelta non casuale dato che si racconta del Duca di Cividale che libera Benevento dall’aggressione bizantina. Il lavoro ha un’impronta didattica e diverse ingenuità d’esecuzione, ma l’argomento longobardo, presentato in una città diventata sito UNESCO proprio per le vestigia longobarde, ha comunque destato curiosità e interesse.
Per i più piccoli il CTA di Gorizia ha presentato Il pesciolino d’oro, garbatissimo allestimento firmato da Roberto Piaggio della celebre fiaba tratta da Puškin e dai Fratelli Grimm. Di grande eleganza visiva sia l’impianto scenico e sia le figure create da Elisa Iacuzzo utilizzando tavole di relitti e legnami spiaggiati composti e ricomposti in un gioco volutamente semplice ma quanto mai efficace da Alice Melloni, narratrice.

Sempre di carattere intimo e tenuamente poetico si è rivelato Do the right thing n°1 di Luciano Gottardi. Lo spettacolo è stato un piccolo stupore già all’atto dello scoprire in una sala del sontuoso Palazzo De Nordis un minuscolo chapiteau di juta capace di accogliere una dozzina di spettatori alla volta. All’interno, immersi nella penombra e cullatati dalle note di Satie, una breve parabola dell’esistenza umana realizzata con la tecnica dei pupazzi mossi su nero. Continua la fila del pubblico accorso, che per due giorni ha letteralmente preso d’assedio questo delizioso gioiellino di teatro di figura.

Altrettanto successo hanno riscosso Giorgio Gabrielli con Gran concerto per marionetta e pianoforte e la sua straordinaria marionetta di Paolo Conte e Gigio Brunello col suo intramontabile capolavoro Macbeth all’improvviso, presentato al Teatrino delle Orsoline in condizioni non propriamente ottimali dato lo straordinario concorso di pubblico, ma pur sempre un vertice della rinnovata drammaturgia del teatro di figura contemporaneo.

Giocoso, popolare, roboante, volutamente caciaroso, scombiccherato e coloratissimo per ricreare il clima da fiera perduta è il Fagiolino asino d’oro, del Teatro del Drago spettacolo per burattini, cantastorie, giocoleria e musica dal vivo interpretato dagli incontenibili Mauro Monticelli e Fabio Pignatta col supporto di Andrea Monticelli: un’autentica festa al Teatro Ristori.

Sempre il Ristori ha ospitato uno degli spettacoli più attesi: un “classico” dell’Opera dei Pupi, Duello di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica, promosso dal Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino” di Palermo e realizzato da Salvatore Bumbello e dalla sua famiglia. La forza coinvolgente del teatro delle marionette siciliane ha subito catturato il pubblico grazie alla grande energia di Salvatore Bumbello che impone allo spettacolo una cifra tutta sua, dove l’entusiasmo nel far rivivere quell’arte antica si mescola a pennellate di umorismo in un mix di passione, dedizione e calibrato distacco.

Molti gli spettacoli in baracca a rallegrare vie e pazze. Da La fame di Arlecchino, storico spettacolo de La Bottega Teatrale di Giuseppe Cardascio e Salvo Varvaro a Meneghino stregone birichino della Compagnia di burattini Albrighi di Valerio Sebasthian Saccà, giovane burattinaio dal piglio sicuro. Tra le sorprese Baci abbracci & bastonate del Teatro della Sete di Michele Polo, che inanella una serie di cammei burattineschi che vivono di una ingenuità conclamata che sa trasformarsi in una comicità fresca e surreale. Molto sui generis è il lavoro di Cosimo De Palma, burattinaio “sanguigno” a tratti naif. Il suo Ginetto e la felicità è un tentativo ancora incerto di accostarsi ai burattini, ma quando finito lo spettacolo regala ancora un racconto al pubblico, si rivela un narratore popolare di alto credo morale.

A chiudere la manifestazione, in un Ristori da tutto esaurito, è stato uno spettacolo-evento prodotto dal CIPS e dall’ass. Noi... dell’arte e che ha visto il coinvolgimento di alcune scuole superiori di Gorizia e Udine. Si è trattato di una sorta di sfilata di moda non a caso intitolata L’Atelier delle meraviglie. Non solo marionette in passerella, in cui antiche marionette nei loro sontuosi costumi d’epoca sfilavano appunto quasi fossero mannequin, mentre gli abiti, dettagliatamente descritti da Barbara della Polla, facevano superba mostra di sé. Delizioso il cammeo estemporaneo delle sorelle Volpicelli che trasformano letteralmente gli spettatori in altrettanti apprendisti burattinai.

Ma le giornate di Cividale hanno anche ospitato diverse occasioni di riflessione, come il pomeriggio di studi su Carnevali, maschere e marionette friulane con relazioni dell’antropologo Valter Colle, di Alfonso Cipolla e di Giuseppina Volpicelli, oppure l’interessantissima tavola rotonda Per un Museo Nazionale Diffuso dei burattini, marionette e pupi italiani a cui hanno partecipato i direttori e i referenti dei maggiori musei italiani che tutelano e valorizzano il teatro di figura, al fine di ideare una rete progettuale condivisa. E ancora presentazioni di libri (tra cui Il teatro delle maraviglie, dedicato al Cips con contributi originali e un ricco corredo iconografico); proiezione di filmati inediti dedicati a Guido Ceronetti (socio onorario Unima) e alle straordinarie creazioni tra futurismo ed espressionismo di Maria Signorelli: I fantocci 1920-1930 a cura di Roberta Romani; documenti ritrovati come il curioso cortometraggio Viva viva il burattino (1973) di Teresa Bianchi; o l’happening pinocchiesco dello scultore Gionata Francesconi….

Giornate intensissime quelle di Cividale che testimoniano la particolare attenzione della città verso il patrimonio custodito nel Centro dedicato a Vittorio Podrecca e Maria Signorelli e soprattutto la rinnovata vitalità di Unima capace di coniugare anime diverse intorno all’arte della marionetta.

ALFONSO CIPOLLA






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