DAL 5 AL 7 SETTEMBRE IL RESOCONTO DELLE TRE ENTUSIASMANTI GIORNATE
ASSITEJ In - forma. O del teatro ragazzi al lavoro
Era da tanto tempo che il teatro ragazzi aspettava un’occasione di confronto diverso da quelli, pur fondamentali, che suggeriscono e consentono le cornici festivaliere: un incontro tra professionisti del settore scevro da necessità di compravendita, alla pari, che riaccendesse un dialogo sullo stato dell’arte. E forse proprio questo è stato, sopra a tutto In-forma, l’evento ideato e realizzato da Assitej Italia in collaborazione con Europa Creativa Cultura – MIBAC Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in mediapartnership con fattiditeatro.
Difficilmente etichettabile in breve, come ogni situazione innovativa, dal 5 al 7 settembre scorso In-forma ha trasformato il Teatro Testoni Ragazzi, sede di Assitej Italia, in una casa-laboratorio, alacremente abitata dagli oltre cento rappresentanti dei circa 90 associati. Una “casa-laboratorio perché tanto è accaduto in quei tre giorni, ”, tra formazione, incubazione e sviluppo, in un’atmosfera di apertura conviviale.A questo punto la nostra restituzione potrebbe sembrare pecchi di partigianeria. Eppure questo è realmente quanto emerso dalle testimonianze raccolte in quei giorni e nei successivi, dai partecipanti come dagli ospiti, nazionali e internazionali, quali il danzatore e coreografo Yutaka Takei, il musicista e cantante Njami Sitson, e Marzia Santone, Giuliana Ciancio, Chiara Chiappa e Marco Palma, invitati in qualità di esperti rispettivamente di progettazione europea, strategic design, gestione del personale dello spettacolo e contrattualistica di lavoro.
Se loro è stato il compito di condurre i laboratori che hanno aperto In-forma e che per primi chiedevano una partecipazione attiva di chi li ha seguiti, la tre giorni è proseguita attraverso un’attivazione dei partecipanti che sono così divenuti protagonisti a tutti gli effetti: dapprima attraverso i faccia a faccia, poi attraverso i tavoli di lavoro. Sono stati questi i due dispositivi di confronto proposti, il primo volto a raccogliere e restituire le diverse prospettive sulle tematiche proposte, l’altro a identificare linee e suggerimenti di progettazione concreta per il futuro di Assitej Italia. Due dispositivi di confronto, entrambi curati e coordinati da rappresentanti dei soci e dai membri del comitato esecutivo, una scelta, anche questa, mossa dalla convinzione che l’Associazione sia un organismo vivo e fertile di idee, alla cui crescita può contribuire concretamente ogni persona che vi aderisca.I faccia a faccia sono stati focus group che Assitej Italia ha inteso dedicare ad alcuni dei temi al momento più sensibili per i propri membri e per il teatro ragazzi italiano: l’incontro con l’altro e la diversità nell’interazione attore/spettatore (L’altro verso - verso l’altro, facilitato da Fulvia Crotti), come il teatro possa o non possa farsi veicolo e sostegno nell’affrontare tematiche delicate o addirittura negate (Taboo time, facilitato da Renata Coluccini), lo scambio generazionale nel settore tra eredità ed emergenze (Maestri e margherite, facilitato da Silvano Antonelli), l’incontro tra ‘reale teatrale’ e dimensione virtuale (Dimensione esperienziale / generazione digitale, facilitato da Riccardo Colombini) e la multimedialità nel linguaggio teatrale per le nuove generazioni (Mixing-media: quali linguaggi per quali giovani spettatori?, facilitato da Francesca D’Ippolito). Tutti i focus sono stati estremamente partecipati, nella consapevolezza di non poter neppure minimamente esaurire i temi affrontati: a muovere chi vi ha aderito il puro desiderio di confronto di un proprio personalissimo punto di vista, di far sentire la propria voce, scoprendo ora echi, ora consonanze o anche contrasti, ma ogni volta innescando la possibilità di sviluppare ulteriormente una riflessione individuale e di aggiungere un tassello al mosaico della restituzione complessiva.
Ai faccia a faccia sono seguiti i tavoli di lavoro, con l’importante funzione, tra le altre, di preparare all’assemblea generale che ha concluso In-forma. Quasi cinque ore di full immersion in una discussione a piccoli gruppi, guidata da un moderatore che ha assunto anche il compito di precipitare il magma derivato dal brainstorming in proposte o auspici concreti, nel tentativo di innescare un processo bottom-up utile a tracciare il futuro associativo e a riflettere su identità e mandato di Assitej Italia. Cinque i tavoli, per altrettanti cardini dell’impegno dell’Associazione: Quale struttura per il futuro di Assitej (coordinato da Giovanna Palmieri), Un’idea di bambino: qualità dell’incontro e della relazione (coordinato da Roberto Frabetti), Il teatro ragazzi oggi in Italia (coordinato da Barbara Pizzo), Il teatro e la scuola (coordinato da Alessandro Rossi) e In-forma o della formazione continua per i soci: riflessioni sull’edizione 2016, prospettive e proposte (coordinato da Cristina Cazzola).
Tra i partecipanti a In-forma, chi opera nel teatro ragazzi da più tempo afferma che da troppi anni non aveva luogo una possibilità di confronto reale interno al settore; chi appartiene alle nuove leve sostiene che questo evento ha consentito per la prima volta l’incontro tra diverse generazioni e realtà. E tutti, indistintamente, hanno apprezzato la possibilità di dare un volto a un nome, di mescolare prospettive derivate dalle diverse professionalità − artistiche, amministrative, organizzative −, di stare insieme, conoscersi e sentirsi parte vitale di una comunità viva.
Questi medesimi aspetti sono stati rilevati anche da Vigdís Jakobsdóttir, vicepresidente di Assitej International, che ha partecipato a tutti e tre le giornate ed è intervenuta in rappresentanza dell’Associazione mondiale. Plaudendo all’azione di Assitej Italia e alla partecipazione dei suoi membri, Jakobsdóttir riconosce a In-forma un carattere originale e innovativo che lo farà includere tra le buone prassi e i possibili modelli per le oltre 80 Assitej nazionali diffuse in tutto il mondo.
In-forma è dunque un evento che ha fatto parlare, a partire dai suoi soci, e che probabilmente ancora farà parlare di sé e del teatro ragazzi tout court, al di là delle pur indiscutibili necessità del singolo, come un’unità, travalicando anche i confini dell’Associazione.
Dopo tanto, è il teatro ragazzi stesso che ha ripreso a interrogarsi sulla propria natura e sulla propria missione, facendo avvertire una effervescenza viva, anche oltre le dinamiche strettamente connesse a produzione e programmazione. Attraverso Assitej Italia e il suo In-forma, è una parte consistente del teatro ragazzi italiano che torna a chiedersi chi è e dove va, invitando chi non ha partecipato a unirsi al dibattito, certamente non risolutivo, ma evidentemente indispensabile ad attivare un vero networking e a nutrire la ricerca e lo sviluppo artistico per il pubblico di oggi e di domani.
per l’esecutivo di Assitej Italia
Barbara Pizzo