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recensioni
DNA/IL REPORT DELLE DUE GIORNATE TORINESI
IL 19 E IL 20 NOVEMBRE ALLA CASA DEL TEATRO RAGAZZI

Il 19 e il 20 novembre si è svolta alla Casa del Teatro Ragazzi la fase finale del progetto 2013/15 di D.N.A., Drammaturgie non Allineate per l'Infanzia e l'Adolescenza, un'iniziativa molto particolare di Unoteatro, la formazione che raccoglie insieme Stilema, Nonsoloteatro e Bostik.

Nel corso del progetto i direttori artistici delle tre formazioni Silvano Antonelli, Dino Arru e Guido Castiglia hanno seguito e seguiranno 9 progetti teatrali dovuti a giovani formazioni artistiche che si sono affidate alla loro esperienza. In questo modo due generazioni di artisti hanno dialogato intorno alla drammaturgia, in momenti pubblici, ma ancor più all'interno di una trama fitta di incontri informali, vero fulcro di questo progetto di formazione. Le nove dimostrazioni di lavoro che sono state presentate nei due giorni sono il punto di arrivo di questo dialogo e, insieme, il punto di partenza per un lavoro di ricerca teatrale, che ciascuna formazione ha fatto proprio e che potrà sviluppare in autonomia, ben oltre questo appuntamento.

Al centro dei progetti che abbiamo visto e che in formazione avevano già avuto occasioni di contato con il pubblico a Ferrara e a Cascina, secondo i dettami dell'iniziativa, dovevano esserci tre principi irrinunciabili : la scelta, la frequentazione di un destinatario( in questo caso l'infanzia) e la conseguente derivazione di un linguaggio originale, autonomo, compreso.

Nel darvi conto delle nove dimostrazioni di lavoro ( alcune delle quali potremo vedere compiute in Aprile al Giocateatro del 2015) ovviamente ci allineeremo allo spirito dell'iniziativa, con l'accortezza di proporre non delle recensioni,ma delle considerazioni personali che potrebbero aiutare i progetti nel loro divenire.

Dobbiamo subito dire che i risultati più strutturati sono dovuti soprattutto a formazioni che già lavorano insieme e che si muovono seppur in ambiti e tempi diversi in modo professionale.

Iniziamo da quelle che per noi hanno più fragilità o che ancora non hanno ancora individuato una loro precisa identità, del resto plausibili, visto che i lavori sono ancora in divenire.



Piccolo bruco grande farfalla

Bisconti - Silano

Il progetto ha le preziosità di essere dedicato ai più piccoli e quello di utilizzare il teatro di figura, che però ha bisogno di tecniche e regole precise che si acquisiscono con gli anni.

Per ora le due ragazze coinvolte utilizzano soprattutto la loro passione che è encomiabile ma ciò non basta ancora; essendo all'inizio del percorso di acquisizione delle tecniche di questa difficilissima arte, sono però desiderose di imparare e di continuare per questa strada. La storia del troppo grasso bruco che vuole volare per diventare farfalla è espressa con delicatezza ed è questa la forza dello spettacolo. Suggeriamo di sfoltire e di molto la scenografia di foglie finte e di essere il più dirette e semplici con i bambini più piccoli scelti come destinatario, stretti intorno a loro.


Teatro Urge con Superme

Qui due ragazze in scena parlano del concetto di potere e cercano di esplicitare il concetto attraverso il teatro, ma è proprio il teatro che manca, tutto è troppo spesso enunciato e non rappresentato, ma anche qui si vede benissimo la passione di volere comunicare attraverso il teatro con i più piccoli. Comunque molto particolare l'idea scenica di usare l'ambito scolastico e di scrivere su semplici fogli di carta alcuni pensieri riguardanti il tema, ma tutto ciò deve essere inserito in un contesto più sottolineato da elementi metaforici.


Nessuno

Casarone, Menegatti, Lombardo

Questo è il progetto che più di ogni altro ha bisogno di chiedersi: che cosa voglio rappresentare, che urgenza ho, per quale ragione voglio rappresentarlo, come, perchè voglio attualizzare l'opera di Omero. Se poi vuole parlare di crescita, di superare il limite,ciò è ancora più importante . Nella porzione dello spettacolo visto ciò non emerge ancora con chiarezza, a quale pubblico è dedicato. Tutto è mescolato da una passione che vuole dire troppe cose senza un ordine preciso.


Fabiana Ricca - Oltreilponte Teatro con Agata e il suo mostro

Agata e il suo piccolo mostro

Il progetto ha la particolarità di mettere in scena con delicatezza e proprietà un personaggio negativo, di utilizzare diversi linguaggi tra cui quello di figura che Fabiana come sappiamo padroneggia con proprietà e di parlare di rabbia.. e di solitudine. Un progetto poi che potrà servire anche ai genitori.

Per ora questi linguaggi non sono ancora ben amalgamati ma si nota che i materiali esposti sono ancora in via di definizione.


Fiabe e Burattini / La vera storia dell'uomo Fiammifero

Qui la storia dell'uomo fiammifero è molto poetica ma va in troppe direzioni, ci sono troppe suggestioni. Il teatro d'ombre, pur con qualche semplificazione, è ben utilizzato in tutti i suoi aspetti, è c'è la volontà dei due interpreti di approfondirlo. A volte si nota un eccessivo manierismo

soprattutto nelle voci registrate, personalmente ci piacerebbe qualche momento in cui si potesse uscire dalla gabbia che si è in qualche modo imposta.




Compagnia GenoveseBeltramo con Game Over, un video-gioco teatrale

Game Over, un video-gioco teatrale

Il progetto è molto interessante, coraggioso e irto di pericoli, è già pieno di spunti e si presenta come un video-gioco teatrale, tra realtà e finzione. Vi è una leggerezza benefica che invade tutto e fa pensare attraverso un incontro/scontro fra il mondo reale e quello virtuale. L' importante è sempre ricordarsi che si parla a dei ragazzi che certo a volte posseggono la materia di cui si parla meglio di noi ma qui dobbiamo però mostrarne anche i pericoli. Dunque bisogna proporgliela con semplicità e chiarezza. Abbiamo notato però che qualche pericolo di sovrapposizione di senso sia presente nella seconda parte, ma avendo conosciuto lo svolgersi di tutto il progetto siamo molto curiosi di vederlo finito.






Il Mulino di Amleto

Questo è il progetto più strutturato, possiede una visione autorale ben evidenziata che si basa sull'antinaturalismo e nello stesso tempo su un osservazione capziosa della realtà, filtrata attraverso la reinvenzione teatrale proposta con un ritmo ben calibrato in cui concorrono tutti gli attori.

L'unico rischio che vediamo è che lo spettacolo abbia uno sguardo troppo adulto, cosa che potrà essere evitata sicuramente nel progetto definitivo.

Sudatestorie Teatro Ricerca

Avvicinarsi alle rughe del mondo è questo il tentativo che Castellano intende proporsi con il progetto attraverso una lente di ingrandimento sul mondo, proposto attraverso il gioco e indicato per i più piccoli. Progetto coraggioso che utilizza tutti i linguaggi anche quello artistico e che paradossalmente potrà essere anche indicato per ragazzi più grandi.

L'onico rischio che vediamo che i troppi linguaggi utilizzati si mescolino in modo poco organizzato

riducendo il senso del progetto. La drammaturgia fatta non solo di parole è quella più difficile da utilizzare.


Gatto Vaccino Teatro con Niňa

Questo è un progetto che conoscevamo già dal Premio Scenario, lo abbiamo ritrovato ora ben strutturato e convincente nel presentare tutte le domande, a volte senza risposte precise, che abbiamo parlando dell'adolescenza. L'attrice si vede che ha sperimentato, che ha saputo levare il superfluo con intelligenza.

Nina vive questo momento dove tutti le dicono cosa fare, dove tutto è in divenire , dove tutti gli adolescenti vivono sensazioni e sentimenti che si elidono continuamente e dove al centro di tutto vi è “Ho sentito il rumore delle mie ossa che crescono, “… e anche noi in qualche modo lo abbiamo sentito nella porzione di spettacolo a cui abbiamo assistito.

Tutto è ben espresso nei minuti che abbiamo visto,alleggeriremmo solo i momenti di solo racconto plasmandoli nelle belle metafore che accompagnano lo spettacolo.