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Eolo
recensioni
IL REPORT SUL PREMIO SARZI A OSIMO
LA VENTITREESIMA EDIZIONE SI E' SVOLTA DAL 14 AL 16 LUGLIO

A Osimo, per la prima volta, dal 14 al 16 Luglio 2017, si è tenuto, organizzato, da La Scena dei Piccoli, Specchi Sonori, Proscenio Teatro con il contributo del Comune di Osimo, nell'ambito del Festival internazionale “ Marameo”, il Premio Otello Sarzi, dedicato alle giovani compagnie, giunto allla XXIII edizione, quest'anno con l'importante novità di una sezione composta da studi.

La giuria del premio era composta da ISABELLE ROTH Curatrice del patrimonio lasciato da Otello Sarzi,operatrice teatrale, MARCO RENZI Coordinatore artistico di “MARAMEO” festival internazionale del teatro per ragazzi, autore, attore, regista di teatro, MARIANNA DE LEONI Scenografa, regista, artista teatro di figura, ricercatrice e autrice. Docente di Teatro di Figura nelle Accademie di Belle Arti italiane. Ideatrice e regista di"Lirica dei Piccoli”- ricercatrice per il Teatro di figura, CLAUDIO ROVAGNACompositore, musicista, esperto in musica per immagini. Presidente dell'Associazione Specchi Sonori. Direttore artistico del progetto “La Scena dei Piccoli” ad Osimo, RENATA REBESCHINI Direttrice “Istituto di Sperimentazione e Diffusione del Teatro per Ragazzi-Centro Studi Giovanni Calendoli ONLUS”, direttore artistico del Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi di Padova, GIULIA BASEL Direttrice del Florian/Metateatro, Centro di Produzione Teatrale di Pescara, studiosa, autrice e regista di teatro MARIO BIANCHI,Direttore della rivista telematica di teatro ragazzi “Eolo”, autore, organizzatore e studioso di teatro per l'infanzia e la gioventù.

Sono state 18 ( 11 per gli spettacoli, 7 per gli studi) le compagnie teatrali provenienti da tutta Italia che si sono esibite presso il Teatro La Nuova Fenice, il cortile di Palazzo Campana e l’atrio del palazzo comunale, mentre la sessione “studi” si è svolta presso DAD Art, la sala privata attrezzata per il Teatro e la Musica di Specchi Sonori,

Dobbiamo dire subito di essere stati protagonisti di un'ottima edizione del premio con 11i spettacoli presentati. Moltissime le tematiche e le modalità dei linguaggi presentati,  dalla professionalmente ineccepibile, ma un poco algida narrazione di Alessandra Tommassini che racconta la celebre fiaba”La Sirenetta” di Andersen con la preziosa collaborazione sonora dal vivo di Alfredo Laviano alla sgangherata rappresentazione di Pinocchio di “ In Scena Veritas” dallo spettacolo di burattini di "Teatrino Pellidò" all'improbabile e didascalico spettacolo “ Le matitine” di Frulla dei genovesi di Teatro Scalzo alle Cata-Fiabe dei ravennati di” A tutto tondo” che hanno avuto il merito  di farci conoscere un autore poco visitato come l' americano James Thurber .


Ma ora veniamo ad approfondire le creazioni che ci hanno maggiormente interessato.


Era tanto che aspettavamo di vedere ancora all'opera Bertuccia, il personaggio burattinesco inventato dall'attore ed animatore pugliese Fabrizio Pugliese, e siamo stati accontentati, assistendo al Premio Sarzi ad una nuova avventura del simpatico ed impertinente burattino.

In una scena fatta di niente, Pugliese con la semplice arma di un burattino, Bertuccia appunto, decide di narrarci la storia di un viaggio all'inferno, compiuto dal personaggio, per salvare il figlioletto dalle grinfie della morte, rappresentata semplicemente con un cappuccio nero che ricopre la testa del narratore. E' una storia semplice quella a cui i bambini assistono,una favola antica con un viaggio, un antagonista e tre prove da superare prima del lieto fine. Lo spettacolo vive sull'interscambio continuo tra animatore e burattino che trasporta letteralmente i bambini nei vari ambienti nei quali lo spettacolo si avventura, dove anche una piallatrice elettrica si trasforma credibilmente in un mostro terribile.

Una nuova eccellente prova di Pugliese che riesce in modo coinvolgente a mescolare narrazione e teatro di figura.

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“BIANCA + 237” dei genovesi Joujoux Folies, narra dell'incontro di due personaggi, di due mondi, ma anche di due linguaggi, rappresentati dai performer che stanno in scena, Simone Tositori e Valeria Chiara Puppo, lui appassinato e cultore di Acrobatica e clownerie, lei di danza e teatro fisico.

Con la regia Enrico Vezzelli i nostri due narrano la storia di un incontro ( troppo lunga a nostro avviso questa prima parte), di un 'amicizia tra 237, efficiente soldatino, dalla parlata fanciullesca e strampalata e Bianca, aspirante ballerina che s’incontrano in una soffitta dove solitamente giocano da soli, scoprendo a poco a poco la diversità dei loro mondi. Prima sospettosi, piano piano, i due fanno amicizia, mettendo in comune i due mondi ed incantando il pubblico con giochi di acrobazia, mescolati alla poesia della musica con risultati eccellenti.

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“Alice nella scatola delle meraviglie” della Compagnia Pesarese Meccaniche Semplici è stata per noi la vera sorpresa del Premio, facendoci gustare una delle più belle versioni teatrali del capolavoro di Carrol da noi viste in questi ultimi anni, una vicenda piena di personaggi ma assai difficile da rendere scenicamente, nonostante le grandi suggestioni che provoca e spesso considerato, data l'estrema carica surreale che contiene, poco adatto all'infanzia. Clio Gaudenzi e Valeria Muccioli che ha creato le portentose e malleabili scenografie dello spettacolo, piene di anfratti, uscite ed entrate che proiettano la protagonista in un continuo dentro e fuori in mondi fantastici, si muovono a loro agio in un gioco teatrale vario e coinvolgente. E' il Cappellaio matto a condurre il gioco di Alice, interpretati entrambi con fregoliana perizia da Clio Gaudenzi aiutata dallo Stregatto, Valeria Muccioli, strabiliante servo di scena, mentre tutti gli altri personaggi vengono serviti a dovere dal teatro di figura, tranne la terribile regina di cuori interpretata suo malgrado dallo stregatto. Lo spettacolo riesce nel medesimo tempo con semplicità a rendere tutta l'estrema atmosfera surreale della vicenda e a catturare l'attenzione dei bambini che vengono efficacemente coinvolti da tutto quello che accade in scena.

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Di provata professionalità ci è sembrato lo spettacolo “Crepi l'avarizia” della bolognese Compagnia Nasinsù dove Sandra Pagliarani, muovendo con perizia i suoi burattini, tra cui un simpaticissimo Leone, narra efficacemente la storia di una semplice ragazza Carolina, che innamorata del suo Lucio, non può sposarlo perchè il padre avaro l'ha promessa sposa all'orrendo Cavalier Borsetti. Sarà, attraverso la sua ostinata caparbietà, che Carolina convolerà a giuste nozze, punendo i malvagi e ristabilendo la priorità dell'amore sul denaro e l'avarizia.

Agito totalmente in baracca, abbiamo visto per la prima volta una burattinaia che non conoscevamo, capace di dare risalto efficace a tutti i personaggi, dove tra l'altro finalmente è un personaggio femminile ad essere in primo piano e a dare bastonate.

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Assai curiosa la versione che la Compagnia crotonese Kroma fa della celebre fiaba di Oscar Wilde “ Il Principe Felice” , un musical ben recitato e cantato dal vvo, dove tutto è improbabile nella sua follia surreale che si sviluppa attraverso poliedrici linguaggi tutti giocati in una piazza .

E' qui che avviene il patetico incontro tra la statua del Principe che in passato ha governato la città e una semplice rondinella a cui la statua affida il compito attraverso le pietre preziose e il mantello dorato che lo veste di rendere meno infelice la vita di alcuni abitanti che gli vivono intorno. La vicenda è supportata dalle belle immagini proiettate sullo schermo che incornicia la vicenda e che ci proiettano direttamente nella Londra dove si svolge la città, che in qualche modo ci ricorda la stessa dove vive Scrooge il protagonista del "Racconto di Natale" di Dickens.

Alla fine la rondinella non muore, come nell'originale, ma convola a giuste nozze con il Principe,( ma anche secondo le intenzioni del Regista vola con la rondinella in paradiso) diventato di carne ed ossa, nozze suggellate da un duetto canoro che ci riporta ai musical tanto di moda oggi. A nostro avviso, per rendere meglio credibile una vicenda siffatta, occorrerebbe un pizzico di ironia in più, che vivicherebbe meglio un modo così strampalato di tradurre per la scena una storia così triste e patetica, illuminata qui da un improbabile lieto fine, patinato e convenzionalmente costruito. In scena Antonia Gualtieri e Francesco Pupa sulle musiche originali di Marco Pupa , le Liriche di Andrea Cosentino, le Scene e luci di Eros Leale , le Grafiche e proiezioni di Adolfo Oliverio e Claudia Corapi con la Regia dello stesso Francesco Pupa, sono bravi e coerenti con l'impianto dato alla storia, che ha il merito di visitare diversi linguaggi con proprietà, cosa assai rara oggi per una giovane compagnia.

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“ Piedi per terra, testa per aria” a cura del Teatro delle Formiche di Alessandria è messo in scena da Fiona Dovo che impersona Alma, un buffo personaggio in viaggio per una meta imprecisata insieme alla sua amica Gaia, una piccola pianta dalle lunghe foglie. La nostra si trova a vivere in un mondo lunare dove piano piano viene in contatto con i primordiali 4 elementi della natura Aria, Acqua,, Fuoco Terra, aiutata da Cicerino, un uccellino.Attraverso la conoscenza di ognuno di questi elementi, Alma compie una sorta di maturazione che le consente di compiere da sola il viaggio.“ Piedi per terra, testa per aria” è uno spettacolo coraggioso che si affida soprattutto ad atmosfere rarefatte dove la musica ha una funzionemolto importante. Forse occorrerebbero altre occasioni di incontro e di meraviglia da parte della protagonista per vivificare una storia forse troppo intima, sorretta comunque bene dall'attrice, sola in scena.

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STUDI

Molto interessanti anche quasi tutti gli studi di spettacoli in fieri che si sono confrontati con lo sguardo dei componenti della giuria, dai tre che in modo composito, non didascalico e non retorico  mettevano in scena l'esodo biblico dei migranti, circostanza terribile che ha invaso a volte sciaguratamente le tematiche del teatro ragazzi italiano “ Falù” del Teatro della Sete e “ Oltre ogni mio confine” , “ Quando la notte finisce” di Laura Saccani, all'interessante viaggio intergalattico eseguito con le ombre di “ On the moon “ dovuto ad Acqua Alta teatro di Venezia, all'ennesima ma intelligente rivisitazione della celebre fiaba di Fabrica teatro di Padova “ Cappuccetto e il lupo bianco”sino al vincitore “ Mammalucco” di Chiara Spoletini, che avevamo già apprezzato in una tappe del Premio Scenario, dove l'immaginario dei Pupi, viene rivisitato in modo innovativo e coinvolgente con impronta contemporanea. Completamente da rivedere, se si ha l'intenzione di proporlo teatralmente, e non solo come progetto didattico, invece, secondo noi, lo studio del milanese Teatro della Zucca “Storie sempre più vicine”.

MARIO BIANCHI

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PREMIAZIONI

GIURIA DEI RAGAZZI

Lo spettacolo maggiormente gradito dalla Giuria dei Ragazzi è stato:

”BIANCA + 237”

(ogni creatura ha la sua misura)

presentato dalla Compagnia Joujoux Folies di Genova


GIURIA TECNICA

SEZIONE STUDI:

La Giuria Tecnica del Premio 2017 ha indicato un vincitore per ogni sezione del Premio (Studi e Spettacoli) e assegnato delle menzioni di merito, segnalando come il livello complessivo degli spettacoli presentati sia stato davvero elevato:

PREMIO OTELLO SARZI 2017 per la SEZIONE STUDI va a:

“MAMMALUCCO” presentato dalla Compagnia CHIARA SPOLETINI di Roma

Motivazioni: Per aver esplorato in modo originale, attraverso l'arte attoriale, l'immaginario e la tradizione dei Pupi Siciliani, superando il racconto epico verso un nuovo contesto ricco di suggestioni contemporanee.

La Compagnia sarà invitata a presentare lo spettacolo completo nell'ambito del Premio 2018.


SEZIONE SPETTACOLI:

PREMIO OTELLO SARZI 2017 per la SEZIONE SPETTACOLI va a:

“ALICE NELLA SCATOLADELLE MERAVIGLIE” presentato dalla Compagnia MECCANICHE SEMPLICI di Pesaro

Motivazioni: Per aver resto teatralmente in modo originale e coerente il capolavoro di Lewis Carroll, attraverso una scenografia mutevole e funzionale, una recitazione di alto livello ed un uso del suono innovativo e creativo, il tutto cucito da un'attenta e precisa regia.

La Compagnia e lo spettacolo verranno ospitati nella stagione invernale de “La Scena dei Piccoli”.

La Giuria ha ritenuto opportuno segnalare le seguenti compagnie per l'alto valore dello spettacolo proposto:

URA TEATRO (Lecce) con lo spettacolo “BERTUCCIA ALL'INFERNO”. Per esser riuscito a collegare in modo fantasioso il Teatro di Figura con la Narrazione,coinvolgendo il pubblico dei bambini.


TEATRO DELLE FORMICHE (Alessandria) con lo spettacolo “PIEDI PER TERRA, TESTA

PER ARIA”.

Per aver presentato un lavoro di grande innovazione pensato per il pubblico dei più piccoli.








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