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Eolo
stelle lontane
Intervento di Renzo Boldrini e Vania Pucci sugli incontri di Castelfiorentino
Un bilancio della manifestazione e uno sguardo al futuro

Dal 19 al 21 marzo 2014 si è svolto a Castelfiorentino ed a Empoli (Fi) la quarta edizione di Teatro fra le Generazioni, un CANTIERE di visioni e teorie sulle arti sceniche rivolte alle nuove generazioni.

Una manifestazione (spettacoli, tavole rotonde, presentazione libri, mostre, installazioni) promossa da Regione Toscana, Fondazione Toscana Spettacolo, Fondazione Teatro del Popolo, Giallo Mare Minimal Teatro, Comune di Castelfiorentino, Banca di Credito Cooperativo di Cambiano in collaborazione con i comuni di Empoli, Vinci (Fi) Santa Croce S/Arno (Pi) e l'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa.

Enti pubblici e privati che sostengono la vasta attività della Residenza Teatrale che storicamente Giallo Mare realizza in un vasta area diffusa fra le province di Firenze e Pisa oggi divenuta esperienza di rilievo del neonato sistema delle Residenze voluto dalla Regione Toscana come elemento integrato ed innovativo del suo sistema legislativo che regola e sostiene il suo panorama teatrale.

Nella vasta area di residenza da 25 anni tramite convenzioni e progetti condivisi con le istituzioni sostenitrice, la compagnia residente Giallo Mare, NONOSTANTE un suo forte legame progettuale con il Teatro per le Nuove Generazioni, area identitaria nei fatti spesso PURTROPPO percepita come sub/artistica e pre/professionale, detiene l'onere e l'onore di essere il fulcro della vita teatrale di un vasto territorio tramite la gestione di teatri e delle complessive attività di programmazione, produzione e formazione per e con i pubblici di ogni età.

In questo contesto di azione quotidiana s' inserisce il Cantiere Teatro fra le Generazioni,manifestazione unica, per finalità ed obiettivi, nel panorama teatrale toscano, fortemente condiviso con la Regione, con l'obiettivo di concorrere al rilancio della Toscana come laboratorio significativo del Teatro per le nuove Generazioni Italiano.

Un' ipotesi di rilancio che in questa regione, come nel resto del paese, passa dalla capacità, proprio nel cuore della crisi in cui siamo avvolti, di costruire segni artistico/culturali, attività e perfino solo ipotesi, se basate su una solida e condivisibile visionarietà, capaci di rendere sostenibile il necessario processo di riequilibrio in termini di pari dignità culturale e di specifica tutela d'impresa per questa area produttiva e progettuale ,rispetto agli altri soggetti che operano nel Sistema Teatro.

Teatro fra le Generazioni, fin dalle origini ed in particolare con l'edizione 2014, cerca di dare un concreto contributo per il raggiungimento di questo titanico quanto necessario obiettivo, pena una definitiva  accettazione, per quanto mal sopportata, di un ruolo di minorità culturale ed invisibilità artistica.

Come?

Innanzitutto presentando 12 titoli, volutamente fuori dall'ansia della prima e dell'esclusiva,che evidenziassero linee creative e metodologiche persino  opposte. Alcune legate ad un modello di ricerca creativa fortemente intrecciata ad un solido rapporto di frequentazione con il REFERENTE delle proprie creazioni(laboratori, attività di ricerca e scavo degli immaginari di riferimento, lavoro di formazione e mediazione culturale fra opere e propri pubblici di riferimento...linea metodologica nella quale Giallo Mare milita) e percorsi dove invece  dove, ad es. l'infanzia, è archetipo, simulacro di una possibile infanzia del teatro ed il bambino diventa non immaginario di riferimento ma concreta presenza scenica diretta, specchio drammaturgico.Una corsa fra modelli contrari ma che grazie alla buona qualità trasversale delle opere presentate(un piccolo riflesso di ciò che si muove nel paese) ed alla qualità del livello di ricezione delle stesse da parte di bambini, ragazzi, giovani e famiglie rappresentano ulteriormente e plasticamente la NECESSITÀ, direi palesemente strategica, di  questa platea,  e del ruolo che POTREBBE avere la scena professionale di riferimento se non fosse PREGIUDIZIALMENTE letta -incredibilmente perfino da alcuni che operano al suo interno -e conseguentemente sostenuta in una logica di continuo  ribasso.

Teatro fra le generazioni investe fin dalla sua prima edizione sulla necessaria fatica del dibattito mettendo a confronto istituzioni, esperti di varia origine, artisti, insegnanti, artisti e rappresentanti delle più differenti realtà teatrali perché il tema del teatro per le nuove generazioni spezzi una tendenza eccessiva  ad un insufficiente  e spesso masochista dibattito autoreferenziale e dialoghi, sfruttando anche i concreti motivi di orgoglio, con il sistema teatro, rivendicandone al suo interno un maggiore e più incisivo spazio di azione.Un'azione che spezzi ormai banali e mortali luoghi comuni che incidono però sui decisori pubblici. Un esempio fra i molti affrontati nei tre giorni di dibattito: In assenza di un'attenzione saggistica e critica non autoriferita, la scuola è tutt'oggi superficialmente percepita come un  un serbatoio di pubblico automatico, dove imperversano fenomeni di deportazione teatrale e approssimazione artistica dovuta alla mancanza della necessità di costruire tramite le proprie opere un pubblico.

Al contrario, basta uno sguardo non superficiale, la scuola, soprattutto quella pubblica, è oggi un luogo scientificamente dequalificato a favore di una nuova scuola di classe, ed organizzata proprio nei suoi livelli primari per essere impermeabile all'interazione con la vita, anche teatrale, esterna. Per relazionarsi correttamente oggi con il pianeta scuola bisogna avere livelli organizzativi specializzati, sostenere un 'impresa economica/culturale di evidente rischio. La comprensione di questa evidente realtà non può che investire i decisori pubblici ed il sistema teatro nell'indicare linea nevralg il rapporto fra teatro e scuola come emergenza,linea nevralgica del meccanismo di riqualificazione del rapporto fra teatro e società.

Il Cantiere fin dalle sue origini ha costruito link progettuali con diverse realtà creative. Addirittura la manifestazione nasce anche dal progetto Cartoline dall'Italia che opera da alcuni anni grazie ad una rete, nata proprio a Castelfiorentino, di Residenze toscane e pugliesi. Si evidenzia come Cartoline all'Italia sia il più concerto frutto del Protocollo d'intesa per lo sviluppo e la diffusione della pratica residenziale sottoscritto nel 2009 ad Ivrea fra le Regioni Puglia, Toscana e Piemonte.

Concludiamo ringraziando Eolo per lo spazio concesso e rivolgendogli, nello spirito di questo contributo, la  preghiera di non enfatizzare le cattive pratiche di questa area progettuale, che solo un cieco non vede, piuttosto tenda ad evidenziare soprattutto il fuoco che ancora resiste sotto il manto di cenere e anche e soprattutto sottolineare le peculiarità che il nostro modo di fare  possiede, alimentando oltre a questa anche altri sguardi, altre voci che possano parlare del nostro lavoro nel modo che giustamente merita.

Renzo Boldrini

Vania Pucci






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